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Zaia vuole i droni a piazza San Marco per misurare la febbre ai cittadini e sospendere la privacy in Italia

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Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha proposto, ieri, di “Sospendere in tutta Italia le norme sulla privacy” per consentire con le nuove tecnologie il tracciamento dei movimenti delle persone durante l’emergenza Covid-19. Oggi Zaia ha aggiunto: “serve anche in Italia un salto in più per adottare l’intelligenza artificiale, i droni che leggono la temperatura corporea a chi gira per strada e altro”. “Se piazza San Marco”, ha detto il Governatore del Veneto, “venisse monitorata dall’alto misurando la temperatura corporea dei presenti, non ci vedrei nulla di scandaloso. Che problema ci sarebbe a trovare chi ha la febbre?”

Anche in tempi di guerra, come questa che si sta combattendo contro il coronavirus, è pericoloso considerare la privacy come un elemento accessorio. La privacy, ma sarebbe oggi più corretto dire la data protection, è un diritto di libertà, che non si può sospendere con un clic per tutti gli italiani, anche in questa emergenza. 

Oggi il Garante della privacy, Antonello Soro, ha così replicato a Zaia: “Le dichiarazioni del presidente della Regione Veneto Zaia esprimono un sentimento di chi ha faticato ed è stressato da questa condizione ma non possiamo perdere di vista le coordinate generali. È indispensabile che la valutazione del progetto per la parte tecnologica venga fatto con rigore e preveda e contempli una regia unitaria”. Il presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha rilasciato queste dichiarazioni a “24Mattino” su Radio 24 ed ha fatto riferimento anche al lavoro che il ministero dell’Innovazione sta portando avanti per individuare “una short list delle app di data analytics da proporre al Governo”, ha spiegato oggi la ministra Paola Pisano.

“Sono preoccupato dal diffondersi di iniziative locali, regionali, comunali, tutti sono alla ricerca della App miracolosa” – ha sottolineato Soro – “Serve invece una regia centralizzata, una capacità di reperire informazioni da un soggetto che abbia l’autorità pubblica e anche la responsabilità per essere affidabile e per potere conseguentemente attivare le altre iniziative a cascata”. “Finita l’emergenza tutte le deroghe devono finire e questo deve essere scritto chiaramente nella normativa che farà partire questo esperimento nuovo per il nostro sistema”, ha concluso Soro.

Sulla proposta di Zaia di utilizzare i droni per monitorare la temperatura corporea dei cittadini a spasso non è tecnicamente facile ed anche questa proposta deve avere una base giuridica per applicarla.

Tecnicamente per avere la certezza di registrare una temperatura con un margine di errore di piú o meno 0,5 gradi, il drone deve essere in grado di puntare il laser esattamente alla fronte del cittadino: praticamente, deve essere un cecchino.

Al momento Enac ha dato il via libera ai  droni per consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale. “Fino al prossimo 3 aprile l’altezza massima di volo è di 15 metri per tutti, sia per i droni usati dai Corpi dello Stato sia dai Comandi della polizia locale sia per gli altri soggetti eventualmente autorizzati ad operare droni dalla Protezione Civile tutto ciò per consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale con l’obiettivo di contrastare la pandemia”, ha spiegato a Key4biz Fabio Nicolai, Direttore Centrale Attività Aeronautiche dell’ENAC.

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