Chi utilizza YouTube dalla propria smart TV non può non coglierne la differenza rispetto alla piattaforma di video artigianali e “fatti in garage” che ne contraddistinse il lancio anni fa: da fruire in modalità sempre più lean-back, anzichè in modalità lean-forward come quelli rilanciati sui social media, i video pubblicati su YouTube e promossi dal suo algoritmo hanno ormai una dimensione pressochè cinematografica sia sul piano della produzione (es. i droni abbondano) sia sul piano della post-produzione, anche grafica, di cui sono resi oggetto da parte dei propri autori.
Del resto, l’homepage stessa ha cambiato natura mettendo in evidenza i Riquadri Informativi e gli spazi riservati alle fonti di informazione autorevoli: nel corso del 2020, YouTube ha ospitato per esempio, fra le tante iniziative, “L’Italia chiamò” – una maratona di live-stream promossa dal Ministero della Cultura – e, fra le tante celebrazioni, quella della Santa Pasqua messa in onda dal Vaticano.
La piattaforma ha poi nel tempo molto accresciuti e migliorato gli strumenti messi a disposizione delle aziende e, per i creatori di contenuti vi è una vera e propria Creator Academy per imparare ad avvalersene al meglio. Per tutti è poi disponibile YouTube Studio così da migliorare il rendimento del proprio canale. Fra le funzionalità attivate, meritano di essere ricordate:
- l’inserimento nel titolo del video hashtag e specifiche indicazioni (come “@Home” e “With me”) per favorire la condivisione di esperienza personali durante la quarantena;
- la possibilità, soprattutto se si ha un canale molto seguito, di finire nell’area Trending indicata in homepage, area forse lanciate per mutuare una funzione che si è rivelata di successo su TikTok;
- per i creatori di contenuti, la pubblicazione di post per introdurre i video, ingaggiare gli utenti con un sondaggio e promuovere il canale;
- il caricamento non solo di miniature e immagini di conclusione dei video, ma anche di filigrane per favorire la navigazione soprattutto fra i video che hanno una componente tutorial o di sequenza fra episodi;
- ampi strumenti di video analytics fra i quali la Audience Retention: l’algoritmo di YouTube ha infatti nel tempo privilegiato i video la cui visione è più lunga e continua di quelli si limitano ad una breve riproduzione;
- maggiori funzionalità per creare e personalizzare playlist all’interno di un canale in modo da intessere fili narrativi differenti fra i contributi e migliorarne la visibilità nell’ordinamento dei risultati di ricerca della piattaforma;
- la possibilità di editare i tag anche successivamente al caricamento così da accrescerne l’indicizzazione;
- la pubblicazione di un trailer per chi arriva per la prima volta su un canale ed ulteriori elementi di personalizzazione della sua copertina;
- la presentazione di Card che si possono aprire dai video così da favorire l’interazione con gli spettatori;
- la funzione Première grazie alla quale l’autore può partecipare alla conversazione in chat con i propri utenti.
YouTube è il secondo motore di ricerca al mondo e tale miglioramento della sua qualità ha lo svantaggio di aver accresciuto la competitività della ricerche per chi voglia servirsene per ragioni di comunicazione. E’ il marketing digitale, bellezza.