Ieri Xiaomi, il gigante dell’elettronica cinese e quarto produttore mondiale di smartphone ad un evento a New Delhi, in India, ha annunciato un piano ambizioso per espandere le sue offerte.
Il nuovo progetto si chiama ‘Poco‘ e sarà il nuovo brand con la quale intende produrre e vendere telefoni di fascia alta per competere direttamente con OnePlus e Samsung.
Per celebrare il debutto della nuova avventura, la società ha presentato il smartphone della linea Poco: Pocophone F1. Il device ospita moduli hardware da top di gamma tra cui Snapdragon 845 di Qualcomm, una fotocamera da 20 megapixel, una tecnologia di raffreddamento rapido per sostenere le prestazioni, corpo in policarbonato. Il modello di base ha un prezzo di Rs 20.999 (quasi 360 euro al cambio attuale). È il telefono più economico a presentare gli attuali processori Qualcomm.
Caratteristiche Tecniche
- Schermo: 6,18” IPS LCD full HD+ (1.080 x 2.246 pixel, 18,7:9), contrasto 1.500:1, 84% NTSC color gamut
- CPU: Qualcomm Snapdragon 845 con GPU Adreno 630
- RAM: 6/8 GB LPDDR4x
- Memoria interna: 64/128/256 GB UFS 2.1 espandibile (con microSD fino a 256GB)
- Fotocamera posteriore: dual-camera 12 megapixel f/1.9 Sony IMX363, dual pixel autofocus + 5 megapixel (no OIS)
- Fotocamera frontale: 20 megapixel, f/2.0
- Connettività: hybrid dual-SIM (nano+nano/microSD), LTE, Wi-Fi 802.11 ac dual band, Bluetooth 5.0 LE, GPS+Glonass, USB-C, jack audio
- Batteria: 4.000 mAh con Quick Charge 3.0
- OS: Android 8.1 Oreo con MIUI
Secondo Xiaomi il Pocophone F1 sarà in vendita in India dal 29 agosto e in oltre 50 mercati nelle prossime settimane. La società al momento non ha intenzione di vendere il Pocophone F1 in Cina.
Jai Mani, uno degli otto product manager di Xiaomi ha dichiarato durante la presentazione che i produttori di telefoni spesso si concentrano su una gamma di funzionalità di cui i clienti non hanno bisogno: “Ciò rende un dispositivo più costoso di quello che deve essere. Con Poco, Xiaomi vuole concentrarsi solo su funzionalità quali prestazioni e durata della batteria, le uniche che ritiene importanti per i clienti”.
Il marchio Poco potrebbe aiutare Xiaomi, che recentemente ha reso pubblica una valutazione inferiore alle attese, ad incrementare le sue entrate. Per l’azienda cinese, questo profitto sarebbe cruciale. La società, il cui fondatore e CEO Lei Jun ha la visione di portare “l’innovazione per tutti” attraverso i suoi prodotti e servizi, ha registrato perdite per 1 miliardo di dollari nel primo trimestre di quest’anno.
Ma perché Xiaomi ha dovuto creare un secondo marchio? Jayanth Kolla, fondatore della società di consulenza Convergence Catalyst, ha fornito una serie di spunti interessanti su questo fronte. “Xiaomi si è occupata consapevolmente di un certo tipo di di consumatori e ha funzionato molto bene per loro. Deviare da questo percorso potrebbe rivelarsi impegnativo in quanto la società ha venduto in gran parte telefoni che hanno un prezzo compreso tra i 100 e i 200 euro, quindi chiedere altri 100 euro aggiuntivi per un telefono potrebbe ridurre il suo appeal tra i suoi clienti fedeli.
Estrarre un marchio o far girare una nuova società da un’azienda esistente è qualcosa di molto popolare tra i produttori di telefoni cinesi. Huawei vende una gamma di telefoni midrange con il marchio Honor, ad esempio, e Oppo ha una sottomarca chiamata Realme in India.
L’India, il primo Paese dove il Pocophone F1 andrà in vendita la prossima settimana, potrebbe darci presto un’idea di come il mercato vede la nuova scommessa di Xiaomi.
La società cinese quindi vorrebbe applicare una politica stile Iliad in Italia nel mercato degli smartphone, ovvero prezzi bassi ma senza trascurare la qualità delle prestazioni. Sarà così?