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Xavier Niel, patron di Iliad, rileva il 2,5% di Vodafone

Nuovi sommovimenti nel mercato europeo delle Tlc. Il miliardario francese delle telecomunicazioni Xavier Niel, fondatore e proprietario di maggioranza di Iliad, ha acquistato una partecipazione del 2,5% nella britannica Vodafone attraverso un veicolo di investimento. L’operazione ha un valore di circa 750 milioni di sterline (850 milioni di euro in base alla capitalizzazione della compagnia britannica, circa 30 miliardi di euro).

Il veicolo finanziario Atlas Investissement ha fatto sapere che Vodafone rappresenta una “interessante opportunità di investimento, per la qualità del suo portafoglio di attività e per le solide tendenze di fondo del settore globale delle telecomunicazioni”.

Le azioni di Vodafone sono salite dell’1,5% a 108 pence nelle contrattazioni iniziali e a seguire hanno guadagnato ancora fino al 3%.

Atlas ha detto di essere favorevole all’intenzione di Vodafone, dichiarata pubblicamente, di perseguire opportunità di consolidamento, nonché ai suoi sforzi per la separazione delle infrastrutture.

A febbraio Vodafone aveva rifiutato un’offerta da 11,25 miliardi di euro per le sue attività italiane da parte di Iliad e Apax Partners, sostenendo che non fosse nell’interesse dei suoi azionisti.

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Mercato italiano

L’Italia, che dall’ingresso di Iliad nel 2018 è uno dei mercati più competitivi d’Europa, è stata identificata da Vodafone come un territorio che beneficerebbe di un consolidamento.

Niel ha investimenti nel settore delle telecomunicazioni in nove paesi europei, con quasi 50 milioni di abbonati attivi e oltre 10 miliardi di euro di ricavi, ha detto Atlas.

Atlas Investissement ha precisato di essere indipendente dal Gruppo Iliad.

C’è da dire che Niel è anche consigliere di amministrazione di KKR, il fondo americano che detiene una quota del 37,5% in Fibercop, la società della rete secondaria di Tim.

Vodafone in fase di cambiamento

Ma c’è da dire che Vodafone, come scrive oggi Les Echos, da tempo sta valutando un cambiamento strategico e che Xavier Niel in Europa è già presente in Italia e Polonia e che Iliad è il sesto operatore del Vecchio Continente. In parallelo, ha degli investimenti personali nel settore in altri 9 paesi, fra cui la Svizzera (con l’operatore Salt), Monaco, l’Irlanda e il Senegal.

E’ troppo presto per capire le reali intenzioni di Xavier Niel, ma con questa mossa l’idea potrebbe essere quella di influenzare le decisioni che riguardano i diversi mercati dove la compagnia si trova ad operare, fra cui anche l’Italia.

Sterlina al ribasso

Il suo arrivo nel Regno Unito non deve nulla al caso. “Atlas Investment ha identificato Vodafone come un’interessante opportunità di investimento, data la qualità del suo portafoglio di attività e le solide tendenze che sono alla base del settore delle telecomunicazioni”, si legge nella nota. È appena partito nel Regno Unito il progetto della fibra ottica che apre prospettive di crescita per Vodafone per gli anni a venire.

Da un punto di vista finanziario, il calo della sterlina dall’inizio dell’anno sta spingendo al ribasso il prezzo degli asset nel Regno Unito. L’investimento di Xavier Niel arriva anche in un momento in cui Vodafone sta subendo un importante riorientamento strategico e di capitale. L’operatore è sotto pressione, il prezzo delle sue azioni si è dimezzato in 5 anni.

In primavera, l’operatore degli Emirati Arabi Uniti e& (Etisalat) ha acquisito una partecipazione del 9,8% in Vodafone per un valore di 4,22 miliardi di euro all’epoca. E prima ancora, nel capitale era entrato anche il fondo attivista Cevian che da allora l’ha sollecitata a disimpegnarsi dai paesi periferici, mentre Vodafone è un colosso mondiale presente in 20 paesi.

Questo lavoro è già iniziato. Di recente Vodafone ha venduto la sua controllata in Ungheria per 1,8 miliardi di euro. “Atlas Investissement sostiene l’intenzione dichiarata di Vodafone di cercare opportunità di consolidamento in alcuni Paesi, ei suoi sforzi in termini di infrastrutture”, spiega il comunicato. Il veicolo di Xavier Niel crede che sia possibile andare oltre nella rifocalizzazione geografica, nella gestione dell’infrastruttura, anche nell’ultrabroadband e nell’innovazione in Germania.

Xavier Niel è il secondo grande tycoon delle tlc che dalla Francia guarda al Regno Unito, dopo il miliardario Patrick Drahi, patron di Altice, che ha rilevato il 18% di BT diventando il primo azionista insieme a Deutsche Telekom.

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