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Xavier Niel (fondatore di Iliad) investe 1,5 miliardi nelle Tlc in Ucraina

Una audace scommessa, così definisce Le Figaro l’investimento di 1,5 miliardi di euro da parte del tycoon francese Xavier Niel, fondatore del gruppo Free cui fa capo anche iliad Italia. Il magnate francesi si muove insieme al Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), e mette in atto il più grande investimento estero in Ucraina dall’inizio del conflitto con la Russia. L’obiettivo è creare un player leader locale.  

1,5 miliardi di euro per le Tlc in Ucraina

Un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro in cinque anni in un paese estero.

una transazione del genere fa parte del normale svolgimento degli affari, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni ad alta intensità di capitale. Solo che in questo caso la holding NJJ di Xavier Niel prende il controllo di Lifecell LLC e Datagroup-Volia, due società di un Paese dilaniato e parzialmente distrutto dalla guerra, l’Ucraina. “Questa operazione rappresenta il più grande investimento estero diretto in Ucraina dall’invasione russa”, sottolinea Odile Renaud-Basso, presidente della BERS (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo).

Xavier Niel si dimostra un uomo d’affari audace. Investire in Ucraina comporta rischi finanziari che hanno messo alla sprovvista più di una società occidentale per due anni. E le banche private sono riluttanti a farsi coinvolgere in questo teatro di guerra, anche se BNP Paribas e Crédit Agricole, ben radicati a livello locale, sono rimasti lì. Ecco perché, per incoraggiare le aziende private a sostenere e ricostruire l’Ucraina, le istituzioni pubbliche internazionali vengono coinvolte finanziariamente.

FMI e BERS

La BERS e l’IFC, il ramo della Banca Mondiale dedicato al finanziamento del settore privato, hanno prestato ciascuno 217,5 milioni di dollari alla NJJ, pari a un impegno di 435 milioni di dollari per completare l’investimento del miliardario. Il governo francese dà la sua garanzia alla BERS per questo progetto, ma “la maggior parte dei rischi finanziari sono a nostro carico”, indica un dirigente della banca europea, che dall’inizio della guerra ha già prestato 5 miliardi all’Ucraina.

Una dotazione necessaria per investire nella copertura mobile, dove Lifecell è a priori dietro Kyivstar e Vodafone Ucraina, ma anche nelle reti fisse o nelle frequenze. Sul campo, Xavier Niel potrebbe trovare connazionali francesi. All’inizio di aprile il settore francese delle infrastrutture digitali ha vinto un bando di gara per la ricostruzione e l’ammodernamento della rete ad altissima velocità del Paese. Un contratto da 10 miliardi di euro in 10 anni, al quale parteciperanno una trentina di aziende francesi.

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