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X trascinata in tribunale in Irlanda, addestrava l’AI Grok violando il Gdpr

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xAI di Elon Musk non potrà sfruttare i dati degli utenti di X nell’addestramento dell’AI Grok e del caso se ne occupa l’Alta corte irlandese. L’accusa è violazione del Gdpr. Il regolamento europeo per la protezione della privacy alla prova di una Big Tech.

xAI e la sua AI Grok sotto processo in Irlanda

La Commissione irlandese per la protezione dei dati personali (Dpc) ha aperto un procedimento giudiziario contro il modello di intelligenza artificiale (AI) chiamato Grok, sviluppato dall’azienda xAI fondata da Elon Musk, fondatore di Tesla e di X.

L’accusa è di aver violato il regolamento generale europeo per il trattamento dei dati (Gdpr), perchè xAI avrebbe usato i dati degli utenti del social X per addestrare Grok, secondo quanto riportato dal quotidiano Irish Examiner.

L’Autorità per la protezione dei dati personali irlandese ha chiesto al tribunale un’ordinanza di divieto o forte limitazione dell’uso dei dati degli utenti di X per addestrare il modello di AI.

Il passo successivo, secondo il quotidiano, è il deferimento della questione all’Edpb, il board europeo per la protezione dei dati, per un ulteriore esame della questione.

Il punto di vista di X

Il procedimento avviato dal Dpc irlandese è considerato “ingiustificato e troppo ampio nella portata, rispetto ai fatti accertati”, ha risposto X in un post sulla piattaforma.

L’obiettivo è applicare la restrizione non solo a Grok ma a tutti i modelli di AI, con rilevanti ricadute sulla sicurezza e l’attività di X in Europa”, si legge nel messaggio.

Il caso sarà esaminato dall’Alta Corte irlandese entro la settimana, secondo Examiner. Il caso è di competenze del Dpc e ne sarà verificata la conformità al Gdpr perché Twitter International, che gestisce X, ha sede a Dublino.

Come spiegato dalla stessa xAI, Grok AI è un chatbot che utilizza tecnologia avanzata per creare “conversazioni naturali e coinvolgenti” con gli esseri umani.

L’Alta corte di giustizia irlandese investita del caso

Ai sensi del Data Protection Act 2018 dell’Irlanda, che incorpora il Gdpr dell’Unione europea, l’Alta Corte può ordinare l’interruzione o la limitazione dell’elaborazione dei dati personali a seguito di una richiesta urgente del Dpc nella sua funzione di protezione dei diritti dei cittadini irlandesi.

I provvedimenti del Dpc diventano operativi solo dopo il passaggio in tribunale.

Tra le richieste inviate a X, oltre la cessazione immediata del trattamento dei dati personali degli utenti, anche il rinvio del lancio di Grok, che potrebbe avvenire nel mese di agosto: c’è prima da capire fino a che punto i dati dei cittadini, non solo irlandesi, ma sostanzialmente europei, sono stati sfruttati senza adeguata informazione dei proprietari dei diritti nell’addestramento dell’AI, si legge nelle motivazioni.

Il Gdpr alla prova di una Big Tech

Trovano così applicazione le nuove regole integrate nel Gdpr nel luglio 2023 mirate a potenziare l’azione di tutela della privacy a livello trasfrontaliero.

I garanti nazionali possono fare squadra e agire insieme contro i possibili abusi sul modo in cui i giganti del tech utilizzano le informazioni degli utenti.

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