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World Radio Day. Ecco perché è importante celebrare ‘la stella della radio’

il World radio Day

il World radio Day

In Italia, lo scorso anno, ha compiuto 90 anni – la prima trasmissione risale al 6 ottobre 1924 – ma la sua modernità e la sua capacità di fare ancora presa sui giovani è da fare invidia: parliamo della radio, che viene oggi festeggiata in tutto il mondo grazie al World Radio Day. L’evento organizzato dall’Unesco, giunto alla sua terza edizione, vuole celebrare un mezzo che non ha uguali, che ci informa e ci tiene compagnia ovunque ci troviamo.

Grazie alla rivoluzione digitale, infatti, per ascoltare la partita della squadra del cuore o il programma preferito, non c’è più bisogno di portarsi sulla spalla la radio plasticona anni ’80, perché ormai la radio ce la portiamo in tasca, integrata nel cellulare o l’ascoltiamo scaricando i podcast.

Le oltre 51 mila stazioni radio del mondo si stima raggiungano quasi 2 miliardi e mezzo di persone e in paesi come l’India e la Cina è il primo e più importante mezzo di informazione. Probabilmente, nessun’altra piattaforma ha la capacità della radio di unire persone e culture.

Ed è per questo che L’UNESCO, su proposta della Spagna, ha deciso di indire una giornata celebrativa, scegliendo come data il giorno in cui, nel 1946, venne istituita la Radio delle Nazioni Unite.

Come ha sottolineato in un’intervista a Key4BIz il presidente della Fondazione Ugo Bordoni Alessandro Luciano, “tutto ciò è stato possibile grazie all’opera di un italiano che, nei primi anni della sua attività scientifica – non ancora ventenne – ha posto le basi per quello che tutti noi oggi conosciamo”.

Una scoperta, quella di Marconi, foriera ancor oggi di sviluppo e innovazione, come ha affermato nel suo messaggio per il World Radio Day il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon: “Dalla sua invenzione, oltre 100 anni fa, la radio ha scatenato la fantasia, ha aperto le porte per il cambiamento, è servita da un canale per informazioni di soccorso. La radio intrattiene, educa e informa. Promuove e influenza idee democratiche. Dalle onde corte alla modulazione di frequenza e alle trasmissioni satellitari, la radio collega le persone ovunque si trovino e in situazioni di conflitto e tempi di crisi, la radio è un’ancora di salvezza per le comunità vulnerabili”.

Non è bastato, insomma, l’avvento né della Tv, né di internet ad offuscare la radio, come invece temevano i Buggles…

http://youtu.be/Iwuy4hHO3YQ

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