Riprendono quota le voci di un prossimo spin off della rete di Wind Tre, che sarebbe pronta alla separazione degli asset in una società separata avendo ripreso i colloqui con il fondo svedese EQT AB per una potenziale cessione. Lo scrive la Reuters, ricordando come Wind Tre, allo stesso modo di diversi competitor nell’arena del mobile in Italia, si trovi alle prese con una aggressiva guerra dei prezzi che erode i margini in un momento critico sul fronte degli ingenti investimenti necessari per il rollout della rete 5G.
La rete Wind Tre
L’infrastruttura di rete di Wind Tre è costituita da parti attive – antenne – distribuite su tutto il territorio nazionale e da un backbone, una dorsale di rete fissa che copre il territorio.
Lo scorporo della rete aprirebbe la strada a potenziali operazioni di M&A, compresa la vendita dell’infrastruttura. Negoziati sono in corso anche se nessuna decisione è stata ancora presa.
Di proprietà di CK Hutchison, il braccio specializzato in telecomunicazioni del miliardario in pensione Li Ka-shing, Wind Tre sposterebbe circa 2.000 lavoratori dei suoi 6.500 in Italia nell’impresa di rete, hanno detto le fonti.
Wind Tre: allerta dei sindacati su operazioni strutturali
“Date le ricorrenti e sempre più insistenti voci su operazioni strutturali che riguardano il mondo della rete di WindTre, e quindi il futuro di migliaia di lavoratrici/tori” i sindacati del settore Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil chiedono “un incontro urgente”.
“In mancanza di imminenti risposte metteremo, sin da subito, in campo tutte le azioni sindacali che riterremo opportune a tutela di tutto il perimetro occupazionale di Wind Tre”, aggiungono i sindacati nella lettera all’azienda.
Voci di spin off già a gennaio 2022
L’interesse del fondo svedese EQT AB per la rete di Wind Tre non è una novità. Già a gennaio del 2022 erano emerse le prime voci di un possibile interesse del fondo per la rete di Wind Tre, scriveva Bloomberg, secondo cui gli asset oggetto dello spin off potrebbero comprendere l’infrastruttura digitale ed elettronica di Wind tre, che potrebbe raggiungere una valutazione compresa fra 2 e 4 miliardi di euro.
Wind Tre starebbe inoltre valutando se inserire nell’operazione anche lo spettro radio di cui dispone. Non ci sono certezze che alla fine queste deliberazioni portino ad una transazione. Potrebbero spuntare anche altri potenziali investitori.
Cambio al vertice e diarchia
C’è da dire, come ha fatto notare oggi il Sole 24 Ore, che dopo l’uscita dell’ad Jeffrey Hedberg il timone di Wind Tre è stato affidato ad una diarchia. Il 9 febbraio 2022 il timone è stato affidato a Gianluca Corti e Benoit Hanssen, una decisione che, con il senno di poi, lascia immaginare l’ipotesi di una separazione dell’azienda in due entità separate.
Da tempo inoltre Wind Tre lamenta le difficoltà di un mercato, quello italiano, dove la presenza di quattro player ribadita con l’ingresso di Iliad nel nostro paese come rimedio alla fusione di Wind e Tre ha di fatto innescato una guerra dei prezzi e una burocrazia che sta compromettendo gli investimenti in nuove reti 5G.
Senza dimenticare l’annoso problema dei limiti elettromagnetici, che in Italia sono i più bassi della Ue.