L’intensa concorrenza e il calo dell’uso degli sms hanno pesato sul terzo trimestre di Wind, chiuso con ricavi in calo del 2% a 1,2 miliardi di euro. I ricavi da servizi mobili sono scesi del 9% a 763 milioni di euro. In calo del 3% anche il numero dei clienti mobili, sceso a 21 milioni, come conseguenza della contrazione delle SIM nel mercato per effetto della minore pressione competitiva.
Nel segmento fisso, i ricavi da servizi sono diminuiti del 7% a 291 milioni di euro per via del calo del numero di utenti dovuto in parte alla sostituzione fisso-mobile.
In compenso i ricavi della banda larga fissa sono cresciuti del 3%.
Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi totali di sono pari a 3,511 miliardi di euro, in diminuzione del 6,3%. Al netto di alcune partite non ricorrenti contabilizzate interamente nel terzo trimestre ma con alcuni impatti commerciali di competenza del quarto trimestre i ricavi totali diminuiscono del 7,6%. Nella telefonia mobile i ricavi totali, sempre nei primi nove mesi, sono diminuiti dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La debole performance dei servizi tradizionali è tuttavia compensata dalla crescita di internet mobile che vede i ricavi in aumento del 18,2% e i clienti in aumento del 23,7% ad oltre 10 milioni.
L’ARPU del segmento mobile si attesta a 11,2 euro con una diminuzione rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente. L’ARPU dati aumenta dell’1% raggiungendo circa il 39% dell’ARPU totale a 4,4 euro.
Il margine operativo lordo si attesta a 1,3 miliardi, in calo del 4% con il margin Ebitda che sale però di un punto sfiorando il 40%.
Il Ceo Vimpelcom, Joe Lunder, ha precisato che le “performance di Wind nel trimestre sono solide, pure in un mercato che resta debole”.
“Durante l’estate – ha aggiunto – i tre principali operatori hanno mantenuto un approccio meno aggressivo sulle promozioni e come risultato il mercato ha visto una riduzione nel numero complessivo di nuovi utenti, anche se con un impatto positivo sul cambio operatore”.