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Wind-3 Italia: aspettando Iliad, i concorrenti giochino d’anticipo

Xavier NIEL

Xavier NIEL

L’approvazione da parte della Commissione europea della fusione da 21 miliardi di euro tra Wind e 3 Italia apre una nuova fase per le comunicazioni mobili italiane, portando, almeno in un primo tempo, un maggiore equilibrio tra le forze attualmente in campo.

La joint-venture, che sarà guidata dall’attuale ad di Wind Maximo Ibarra, diventerà il principale operatore italiano con una quota di mercato del 33%, contro il 30,8% di Telecom Italia e il 28,9% di Vodafone.

Un sostanziale equilibrio, dunque, che avrà un impatto positivo sui prezzi, almeno nel breve termine. Era questo l’effetto atteso e sperato dagli operatori italiani, se non fosse che la Commissione europea ha posto come condicio sine qua non per l’approvazione della fusione quella di cedere una parte abbastanza congrua di asset (frequenze e antenne) per consentire la creazione di un quarto operatore mobile. Ed è stato proprio l’accordo di Vimpelcom e Hutchison con l’imprenditore transalpino Xavier Niel, patron dell’operatore low cost Free Mobile –  a spianare la strada al via libero Ue.

Quanto però all’ingresso vero e proprio di Iliad nel mercatom italiano, gli analisti di Mediobanca sottolineano che il gruppo francese impiegherà diverso tempo per raggiungere una quota di mercato rilevante e fino ad allora, indicano gli analisti, i player consolidati potranno (o meglio, dovranno) rafforzare le loro offerte commerciali. Non a caso ieri TIM ha presentato a Milano le sue nuove offerte e servizi che, a detta degli analisti non sono facilmente replicabili dai concorrenti.

“Ad oggi gli operatori di tlc in Italia da 4 diventano 3. Poi vedremo se arriverà il quarto. Semplicemente ad oggi è un mercato migliore e comunque noi non siamo fermi”, ha detto ieri l’ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo commentando la fusione. In merito al futuro ingresso di Iliad, si è limitato a dire “sappiamo che c’è un nuovo entrante. Si tratta di una compagnia Low cost mentre noi puntiamo sulla total Quality. Conosciamo inoltre le offerte in Francia e conosciamo il mercato italiano”.

Le prime offerte commerciali di Iliad sono attese invece per il 2017. Il gruppo di Xavier Niel oltralpe è riuscito a conquistare in 4 anni il 17,4% del mercato mobile.

In Italia punta al 10% del mercato: un obiettivo ambizioso dato che nel nostro Paese le condizioni sono molto diverse da quelle che Free Mobile ha potuto sfruttare al suo debutto in Francia, dove l’Arpu (il ricavo medio per cliente) si attestava a 40 euro contro i 12 euro che si registrano ora in Italia.

Lo spazio per offerte particolarmente aggressive non c’è e, in più, nel frattempo i concorrenti hanno il margine per giocare d’anticipo.

Per gli analisti Barclays, tuttavia, quando Iliad raggiungerà il 6% del mercato la sua concorrenza potrebbe costare a Telecom Italia fino al 3,8% di Ebitda e a Vodafone l’1,6%. In termini di ricavi Telecom potrebbe subire un calo dell’1,6% e Vodafone dello 0,5%.

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