EGEA Editore
Pubblicato: 26 marzo 2015
Pagine: 256
ISBN: 9788823834637
Prezzo: € 32,00
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«Un giorno Kandinskij disse che le pagine bianche non sono altro che un ricettacolo di immagini mentali e di un silenzio ricco di possibilità. Ecco, il nostro “White Space” vorremmo che fosse uno spazio bianco riempito di ispirazioni che nascono quando si approccia il termine in modo non convenzionale, guardando oltre i territori della pubblicità, verso la fotografa, il design, l’arte, il cinema, la letteratura e altre forme di espressione altrettanto fertili.
Il marketing e la comunicazione per funzionare bene cambiano e seguono – a volte precedono – l’evoluzione della società, della cultura, dei mercati e soprattutto delle persone. Creatività, innovazione, rovesciamento delle regole restano però i punti fermi di una disciplina e di un mestiere che, oggi ancor di più, hanno bisogno di metodo e rigore per non vanificare costosi sforzi progettuali e finanziari.
Questo nuovo White Space non è propriamente una seconda edizione, è piuttosto un “volume due”, perché le cose sono cambiate a una velocità impressionante. Quello che era non convenzionale è diventato normale; di guerriglia non si parla quasi più; i film (i video come si chiamano adesso) continuano a essere la forma di comunicazione dominante e la stampa, con tutti i suoi limiti, sembra ancora capace di stimolare idee e linguaggi nuovi.
Il digitale ha scompaginato l’intero mondo della comunicazione facendo sì che anche la parte, enorme, che appare più tradizionale non si faccia più nello stesso modo, perché sono cambiate le strategie, gli strumenti e le logiche di pianificazione. Poi ci sono i social media: alcuni alla fine dello scorso decennio non esistevano, altri non rappresentavano certo una priorità di investimento per le aziende.
Quello che resta della prima edizione è lo spirito. Con tanti e diversi punti di vista: di agenzie creative e agenzie media, di strategic planner e direttori creativi, di chi è nel digitale e di chi non lo è, di chi lavora in Italia e di chi scrive dagli Usa o dall’Asia.
Concreto, perché non ha senso parlare di comunicazione in teoria quando da un lato entra quotidianamente nella vita di tutti e dall’altro ha un impatto pesante sui conti economici delle aziende. Con una visione, perché possa essere un incoraggiamento a sperimentare. Appassionato, perché i “nostri” Autori di passione ne hanno parecchia.» (dalla Premessa alla seconda edizione).
Arianna Brioschi, laurea e Ph.D in Economia aziendale & management all’Università Bocconi, è Lecturer presso il Dipartimento di Marketing dello stesso ateneo, dove insegna Comunicazione e Semiotica applicata al marketing. È nella faculty dei Master in Fashion Direction del Milano Fashion Institute.
Anna Uslenghi, laurea e dottorato di ricerca in Economia aziendale, è Senior Lecturer presso il Dipartimento di Marketing dell’Università Bocconi, dove insegna Marketing, Advertising management e Marketing internazionale nei corsi di livello undergraduate e graduate.