WhatsApp torna gratis, eliminando l’abbonamento di 89 centesimi di euro all’anno, ma di certo Mark Zuckerberg, che attraverso Facebook controlla la app di messaggistica più popolare del mondo (sta per tagliare il traguardo del miliardo di utenti), non è un benefattore dell’umanità. Nuove fonti di ricavi all’orizzonte per WhatsApp ci sono eccome, anche se ieri il Ceo Jan Koum l’azienda ha ribadito che non intende puntare sulla pubblicità, che resta quindi esclusa dal suo business model.
E allora come pensa di guadagnare WhatsApp?
La fase due dell’azienda punterà sullo sviluppo di nuovi servizi commerciali (a pagamento) per fornire soluzioni di comunicazione B2C nel mondo aziendale e del business. L’obiettivo è fornire a grossi gruppi, come ad esempio la Bank of America o American Airlines, la possibilità di comunicare in maniera sempre più personalizzata con i clienti, ha precisato lo stesso Koum.
Insomma, WhatsApp vuole evolversi in un servizio di CRM che consenta a grosse aziende di curare attraverso la sua app i rapporti con i clienti e starebbe già negoziando accordi con una trentina di grossi gruppi.
Secondo TechCrunch, il mercato delle app per messaggistica è molto affollato, con diversi player che di fatto offrono più o meno lo stesso servizio di WhatsApp. Basti pensare al Messenger di Facebook, ad altri attori come WeChat, Line, Viber, senza dimenticare SnapChat, Wickr e Telegram. Bisogna trovare nuove fonti di business.
Tornando a WhatsApp, per ora non si sa quanto l’azienda potrebbe far pagare alle aziende per il suo nuovo servizio di comunicazione personalizzata B2C. Ma quella che si sa è che l’azienda comincerà quest’anno a testate gli strumenti necessari per mettere in piedi questo nuovo servizio.