Un miliardo di utilizzatori quotidiani e un miliardo e trecento milioni di utenti attivi mensili, ecco i numeri di Whatsapp, la più popolare piattaforma di messaggistica istantanea mondiale. Impossibile però conoscere quanti di questi stamattina hanno trovato l’applicazione inutilizzabile.
Dall’Italia all’India, dalla Gran Bretagna all’Indonesia, dal Sud Africa agli Stati Uniti, dalla Germania al Brasile, sono milioni gli account andati fuori uso per un’ora circa stamattina e il “dramma” per migliaia di utenti è andato in scena su Twitter, dove l’hashtag #whatsappdown è balzato in pochi minuti al top delle tendenze quotidiane. Ecco alcuni dei tweet più ironici:
c’è stato #whatsappdown proprio durante il compito di matematica… quell’app era l’unica cosa che ci serviva per prendere la sufficienza.
— stranger clod (@voguestedder) 3 novembre 2017
Fasi della crisi da #whatsappdown :
1. Controllo psicotico app
2. Spegni e accendi il telefono
3. Controllo su Twitter
4. Rassegnazione— Federica B. (@Federica308) 3 novembre 2017
Un minuto di silenzio per i nostri Wi-Fi che sono stati maltrattati e insultati ingiustamente per colpa del #WhatsappDown
— denise (@ehileonardo) 3 novembre 2017
Al momento non è chiaro cosa sia accaduto, anche perché Whatsapp non ha comunicato nulla per ora e non ci sono canali ufficiali da cui ottenere informazioni: il profilo su Twitter è fermo al 2016 e quello di Facebook a diverse settimane fa.
Sappiamo però che i primi report di malfunzionamento sono comparsi in rete già dalle sette di stamattina, con picco tra le 09:00 e le 10:00. Nella stragrande maggioranza dei casi il problema era nel blocco dell’invio messaggi: il messaggio si poteva comporre, ma poi rimaneva in attesa di essere inviato.
Seguendo le notizie che scorrevano su Twitter si è capito che il disservizio aveva colpito principalmente l’Europa, Olanda e Inghilterra in primis, ma anche Germania, Svizzera, Austria, Italia e Spagna.
Nel 46% dei casi gli utenti hanno lamentato l’impossibilità di connettersi a Whatsapp, il 39% riusciva ad accedere al servizio ma non potevano inviare o ricevere i messaggi, mentre un 14% non riusciva ad effettuare il login.
Al momento il servizio sembra tornato regolare.