La web tax sulle transazioni digitali passa dal 6% fissato al Senato al 3% e, diversamente da quanto ipotizzato all’inizio, non viene allargata all’eCommerce ma sono salve le tante piccole e medie imprese e startup italiane che non superano il numero annuo di 3mila transazioni digitali. Si parte dal 2019. “Con il 3% su base imponibile incassiamo circa 190 milioni”, ha dichiarato Francesco Boccia (Pd) presentando gli emendamenti in Commissione Bilancio da lui presieduta. Abrogata, invece, la possibilità per le imprese residenti di compensare l’imposta pagata con il meccanismo del credito d’imposta.
Boccia, che alla Camera è anche il relatore del testo della Legge di Bilancio 2017, ha depositato 12 emendamenti tra i quali un ‘pacchetto digitale’ che contiene anche un intervento sul fintech, ossia la modifica alle norme sulla spedizione postale dei pacchi e nuove regole sulla protezione dei dati digitali. Per quest’ultimo aspetto si prevede l’obbligo per il Garante della privacy di definire le regole di tutela dei dati personali in formato digitale.
Per quanto riguarda la spedizione dei pacchi, si legge nel testo dell’emendamento, a partire dal primo gennaio 2019 Poste italiane “potrà occuparsi dell’attività di raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 5 Kg”. Così s’inizia a porre fine al monopolio di Amazon, “ma anche per avvicinare i cittadini meno consapevoli alle opportunità offerte dai servizi forniti in forma elettronica”.
La commissione, che ha ripreso i lavori dopo un paio di rinvii, proseguirà a esaminare gli emendamenti accantonati negli ultimi tre giorni di seduta a partire da quelli che hanno ottenuto il parere favorevole del Governo e della Ragioneria per oneri e relative coperture. Da domani la Legge di Bilancio 2018 approderà nell’Aula di Montecitorio per essere approvata dal Parlamento prima di Natale ed entrare in vigore dal primo gennaio.
Aires-Confcommercio: ‘Bene così anche perché si è evitato un passo falso’
‘Dopo la iniziale delusione di questa notte davanti alla porta della Commissione Bilancio – dove si è approvata una versione ‘light’ della Web Tax che esclude la cessione di beni fisici e si concentra sui soli servizi – è bene sottolineare che si è evitato un passo falso”, Davide Rossi, Direttore Generale di Aires-Confcommercio, ha così commentato l’emendamento presentato alla Commissione Bilancio della Camera. “Era infatti circolata domenica una versione dell’emendamento che non ci convinceva”, ha aggiunto Rossi, “e avrebbe creato più problemi che opportunità. Proseguiremo però la nostra battaglia per la ‘par condicio’ competitiva”. Il direttore generale di Aires-Confcommercio ha poi concluso: “Come Aires chiedendo nuove leggi perequative delle asimmetrie esistenti, e come Optime per far applicare a tutti, a tutti indiscriminatamente, le tante norme già in vigore che vengono talvolta disattese proprio dai principali operatori OTT’.