I 28 Paesi membri della Ue dovranno inviare alla Commissione europea tutte le informazioni riguardanti gli accordi fiscali concessi alle multinazionali tra il 2010 e il 2013.
La Ue ha comunicato d’aver rivolto la richiesta per ottenere chiarimenti in merito alle pratiche di tax ruling e capire se rientrino o meno sotto la forma di aiuti di Stato.
Il Commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Dobbiamo avere un quadro completo delle pratiche di ruling fiscale nella Ue per determinare se e dove la concorrenza nel Mercato Unico è falsata da benefici fiscali selettivi”.
“Useremo le informazioni ricevute – ha concluso la Vestager – nell’indagine annunciata oggi, così come i dati accumulati nelle indagini in corso per combattere l’elusione fiscale e lottare per ottenere una giusta concorrenza fiscale”.
Il tutto avviene sulla scia di indagini aperte da Bruxelles su alcuni accordi fiscali accordati dall’Irlanda e dal Lussemburgo ad alcune multinazionali, in particolare Apple e Amazon, il cui esito dovrebbe essere noto nei primi mesi del 2015.
L’argomento centrale sono i sistemi di ottimizzazione adottate da molte compagnie, tante di internet come appunto Apple, Amazon ma anche Google o Facebook, per bypassare il fisco nei Paesi dove offrono i loro servizi per dirottare i ricavi negli Stati con regimi più vantaggiosi.
Dopo l’apertura delle indagini, l’Irlanda ha deciso di cancellare dal 1° gennaio 2015 il noto ‘Double Irish’ mentre la Gran Bretagna si sta muovendo verso l’adozione di una nuova tassa, il prossimo aprile, per costringere le web company a pagare le tasse ed evitare la fuga nei paradisi fiscali.
L’Italia resta ancora alla finestra nonostante il Premier Mattero Renzi avesse assicurato che avrebbe portato la Web Tax sul tavolo Ue nel semestre di presidenza italiana, ormai agli sgoccioli.
Adesso la Commissione Ue invita tutti i Paesi membri a fornire informazioni dettagliate e approfondite su eventuali accordi fiscali con multinazionali e di inviare a Bruxelles la lista delle società che hanno beneficiato di questi trattamenti speciali tra il 2010 e il 2013.
Una richiesta che aveva già fatto nel giugno 2013 a sei Paesi: Cipro, Malta, Gran Bretagna, Olanda, Lussemburgo e Irlanda.
La Ue vuole maggiore trasparenza in linea con l’iniziativa del presidente Jean-Claude Juncker che prevede uno scambio automatico di informazioni tra Paesi Ue in materia di tax ruling di cui si sta occupando il Commissario per gli Affari Economici Pierre Moscovici.