Le multinazionali pagano in Europa le tasse che dovrebbero? La Commissione Ue non ne è proprio convinta e ha aperto una serie di inchieste che coinvolgono alcuni Stati membri e i possibili trattamenti fiscali preferenziali riservati ad alcune società.
L’argomento è abbastanza caldo e non è la prima volta che Bruxelles vuole vederci chiaro.
Nel mirino stavolta non ci finiscono però solo le aziende, ma anche gli Stati membri.
E sì, quelli compiacenti che grazie a un regime tributario di favore attirano i capitali delle grosse compagnie, spesso si tratta degli ormai famosi Over-The-Top (Google, Apple, Facebook e Amazon).
Mille miliardi di euro d’evasione
A causa dell’evasione fiscale, ci dice la Commissione, la Ue perde ogni anno mille miliardi di euro di imposte non versate e questo anche grazie alla pianificazione fiscale aggressiva di molte aziende, tante quelle che operano sul web.
Commissione sul tax ruling
Il Parlamento Ue, dalla sua, ha deciso di condurre una propria indagine e il 12 febbraio ha istituito una Commissione speciale sul tax ruling.
La decisione dell’Europarlamento fa seguito ai dossier aperti dalla Commissione europea su trattamenti ‘sospetti’ riservati alle multinazionali in alcuni Stati membri.
I Paesi coinvolti sono Lussemburgo per il caso Fiat e Amazon, l’Irlanda per Apple, il Belgio e l’Olanda per Starbucks.
Non è ovviamente la prima volta che la Ue affronta la questione dei vantaggi fiscali spesso riconosciti da alcuni governi alle multinazionali.
L’Irlanda dopo le pressioni ricevute ha deciso di cancellare dal primo gennaio il famoso Double Irish che permetteva a tante multinazionali di bypassare in modo del tutto legale il fisco.
Lo scorso dicembre la Ue ha dato un’altra stretta, chiedendo agli Stati membri di fornire informazioni sugli accordi di tax ruling concessi tra il 2010 e il 2013 per capire se rientrino o meno sotto la forma di aiuti di Stato.
Un sistema per combattere l’elusione fiscale, ha poi commentato il Commissario Vestager.
Se la colpa è dei governi
Il problema sta a monte.
Molti Stati consentono infatti alle multinazionali di sfruttare loro sistemi fiscali per pagare meno tasse.
Le autorità tributarie hanno in realtà ampio potere discrezionale e questo già mette la Ue in difficoltà.
Gli Stati possono decidere di dar vita ad accordi di tax ruling e la Ue teme che in alcuni casi si scelga di agevolare alcune società permettendo di pagare meno tasse e garantendo quindi in qualche modo un vantaggio competitivo.
La Ue ribadisce che se questo avviene in modo selettivo – solo per le multinazionali e non anche per le aziende nazionali – potrebbe rappresentare una forma di aiuto di Stato, quindi vietato.
In Italia intanto occhi puntati sul CDM di domani 20 febbraio quando si potrebbe tornare a parlare di Web Tax per tassare i profitti realizzati nel nostro Paese dalle società di Internet.