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Web e tasse, la Ue rilancia. Nuova riforma per stoppare l’elusione fiscale

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Nel mirino le grandi multinazionali che hanno la maggiore capacità di pianificazione fiscale aggressiva. Adesso saranno tassate dove realizzano effettivamente i propri profitti.

La Ue intende rivedere il modo in cui le società vengono tassate nel mercato unico.

L’obiettivo è di introdurre un regime di imposta sul reddito delle società equo e favorevole alla crescita.

Sul mercato europeo cominciano a farsi sentire gli effetti (non solo tecnologici) del caso Apple. Ricordiamo, infatti, che il gruppo americano dovrà restituire 13 miliardi di tasse non versate grazie a un regime favorevole accordatogli dall’Irlanda che nel frattempo ha fatto ricorso alla Ue, temendo la fuga dei capitali USA sui quali si basa gran parte dell’economia del Paese.

E mentre Spagna e Austria sono già scese in campo per reclamare la loro parte di tasse a Apple, in Italia la politica incalza il governo perché intervenga per riavviare i lavori sulla web tax.

Secondo alcuni osservatori, se la Ue tira la corda rischia con l’Irlanda un’altra ‘Brexit’.

La Commissione non teme però il rischio e ieri ha annunciato importanti novità.

La Ue spiega che “nell’ampio di un più ampio pacchetto di riforme, la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) renderà più facile e meno costoso operare nel mercato unico e fungerà da strumento efficace contro l’elusione fiscale”.

Sulla CCCTB, proposta per la prima volta nel 2011, gli Stati membri non sono stati però in grado di raggiungere un accordo definitivo.

Oggi la Ue, dopo aver sentito i pareri di Stati membri, imprese, società civile e del Parlamento europeo, rafforza gli elementi a favore delle imprese della precedente proposta per aiutare quelle transfrontaliere a ridurre i costi e la burocrazia e per sostenere l’innovazione.

Queste proposte legislative saranno ora trasmesse al Parlamento europeo per consultazione e al Consiglio per adozione.

 “La CCCTB rilanciata – precisa la Commissione – creerà inoltre condizioni di parità per le multinazionali in Europa chiudendo le possibilità di elusione fiscale”.

 

Due proposte

 

Altre due proposte mirano a:

  1. Migliorare l’attuale sistema di risoluzione delle controversie in materia di doppia imposizione nell’UE
  2. Rafforzare le norme antiabuso già esistenti.

Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis ha dichiarato: “La politica fiscale deve sostenere gli obiettivi dell’Unione di crescita economia e giustizia sociale. Le proposte odierne mirano a potenziare la crescita e gli investimenti, sostenere le imprese e garantire l’equità”.

Secondo Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, “le imprese dell’Ue hanno bisogno di norme fiscali più semplici. Allo stesso tempo dobbiamo proseguire la nostra lotta all’elusione fiscale, che sta producendo un cambiamento reale. I ministri delle Finanze dovrebbero esaminare con occhi nuovi questo pacchetto ambizioso e tempestivo perché creerà un sistema fiscale solido e adeguato per il 21°secolo.”

Rispetto alla precedente proposta del 2011 il nuovo regime di imposizione delle società:

  • Sarà obbligatorio per i grandi gruppi multinazionali, che hanno la maggiore capacità di pianificazione fiscale aggressiva, e garantirà che le imprese con ricavi complessivi superiori a 750 milioni di EUR all’anno siano tassate dove realizzano effettivamente i propri profitti;
  • Colmerà le lacune attualmente connesse al trasferimento degli utili a fini fiscali;
  • Incoraggerà le imprese a finanziare le loro attività mediante capitale e sfruttando i mercati invece di ricorrere all’indebitamento;
  • Sosterrà l’innovazione tramite incentivi fiscali alle attività di ricerca e sviluppo (R&D) collegate all’attività economica reale.

 

Stop all’elusione fiscale su vasta scala delle multinazionali

La cosa che appare fondamentale è che ostacoli fiscali come la doppia imposizione saranno eliminati e la CCCTB aumenterà la certezza fiscale fornendo a livello dell’UE un regime stabile e trasparente per la tassazione delle società.

Eliminerà, inoltre, i disallineamenti tra sistemi nazionali che sono attualmente sfruttati dai responsabili della pianificazione fiscale aggressiva e anche i prezzi di trasferimento e i regimi preferenziali, che oggi sono tra i principali veicoli dell’elusione fiscale. Prevede inoltre solide misure antiabuso che porranno fine al trasferimento degli utili verso paesi terzi attuato dalle imprese.

Poiché la CCCTB sarà obbligatoria per i gruppi multinazionali più grandi operanti nell’UE, le imprese che presentano il rischio maggiore di pianificazione fiscale aggressiva non potranno tentare l’elusione fiscale su vasta scala.

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