Nuovo Piano di azione della Ue in materia di tasse. La Commissione, in vista degli obiettivi fissati per la realizzazione del Mercato Unico Digitale, studia un nuovo giro di vite per combattere l’elusione e i paradisi fiscali.
Nel mirino gli ormai noti sistemi di ottimizzazione ai quali ricorrono tante multinazionali, specie quelle del web, per bypassare il fisco e pagare le tasse al minimo.
Ma non solo. La Ue pensa anche a tutti quei Paesi membri, come Irlanda o Lussemburgo, che accordano regimi agevolati con indiretta distorsione della concorrenza.
Spesso si sente parlare del cosiddetto ‘double irish with dutch sandwich’, un macchinoso sistema che consente a tante società di dribblare il fisco. Agevolazioni che l’Irlanda, dopo le tante pressioni della Ue, ha deciso di cancellare dal primo gennaio di quest’anno.
Ora la Ue dice basta. Non ci sta più a perdere ogni anno mille miliardi di euro di imposte non versate grazie alla pianificazione aggressiva di molte aziende, tante quelle che operano sul web.
Il Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha fatto della lotta contro l’evasione e l’elusione fiscali una delle principali priorità politiche dell’attuale esecutivo europeo. L’obiettivo centrale è garantire che le imprese siano tassate là dove vengono generati gli utili e che non possano sottrarsi al pagamento della loro giusta quota attraverso una pianificazione fiscale aggressiva.
“Tutte le imprese, grandi o piccole, devono pagare la loro parte di tasse nel luogo in cui sono generati gli utili”, ha rilanciato il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale.
Ieri, quindi, il collegio dei commissari ha tenuto un dibattito orientativo sulle misure volte a rendere la tassazione delle imprese più equa, più favorevole alla crescita e più trasparente. La mission è agevolare un nuovo approccio della Ue in materia di tassazione delle imprese, necessario per contrastare con successo gli abusi fiscali, garantire entrate sostenibili e promuovere un migliore contesto imprenditoriale nel mercato interno.
Dombrovskis ha dichiarato: “Vogliamo che la tassazione delle imprese sia equa e favorevole alla crescita. La tassazione delle imprese è di competenza degli Stati membri, ma l’Ue deve stabilire un quadro chiaro e rinnovato per una tassazione delle imprese equa e competitiva.”
Per Pierre Moscovici, Commissario Ue per gli Affari economici, “Il nostro attuale approccio alla fiscalità delle imprese non riflette più la realtà di oggi. Utilizziamo strumenti obsoleti e misure unilaterali per rispondere alle sfide di un’economia globalizzata digitalizzata. Per una tassazione più equa e un mercato unico meno frammentato dobbiamo rivedere radicalmente il nostro quadro in materia di fiscalità delle imprese nell’Ue. Grandi, piccole e medie imprese dovrebbero poter beneficiare del mercato interno su base paritaria.”
Un primo passo importante della Ue è stato compiuto a marzo, quando la Commissione ha presentato un pacchetto di misure volte a rafforzare la trasparenza fiscale nell’Ue.
Ieri il collegio ha deciso di adottare un approccio più globale, tenendo conto anche delle riforme in corso nel settore a livello internazionale.
A giugno si procederà quindi con un Piano d’azione che comprenderà una strategia di rilancio dei lavori relativi all’introduzione, a livello dell’Unione, di una base imponibile consolidata comune per le società (CCCTB), l’attuazione di misure contro l’elusione fiscale che sono in fase elaborazione a livello internazionale nell’ambito dell’OCSE che si è già attivata su questo fronte, siglando lo scorso settembre un accordo con il G20 contro l’elusione fiscale.