La Ue non si ferma e procede con la propria strategia di attacco all’elusione fiscale. Nel mirino gli ormai noti sistemi di ottimizzazione ai quali ricorrono tante multinazionali, specie quelle del web, per bypassare il fisco e pagare le tasse al minimo.
Dopo la stretta dei giorni scorsi sul tax ruling, Bruxelles ha presentato oggi un piano d’azione per una profonda riforma della tassazione societaria nell’Ue.
Il piano illustra una serie di iniziative finalizzate a combattere l’elusione fiscale, garantire la sostenibilità del gettito e rafforzare il Mercato Unico per le imprese.
Tra le azioni chiave figurano una strategia per rilanciare la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) e un quadro che garantisca una tassazione efficace nel luogo in cui sono generati gli utili, come annunciato nei giorni scorsi.
Misure già in fase elaborazione a livello internazionale nell’ambito dell’OCSE che si è già attivata su questo fronte, siglando lo scorso settembre un accordo con il G20 contro l’elusione fiscale.
La Commissione ha inoltre pubblicato una prima lista nera dei 30 Paesi terzi che non cooperano con la Ue sul fronte fiscale.
Tale elenco può essere usato per sviluppare una strategia comune dell’Unione nei loro confronti. La Ue ha spiegato che questa blacklist “rafforzerà il sistema di difesa collettivo degli Stati membri contro le minacce esterne alle loro entrate”.
Avviata, inoltre, una consultazione pubblica per valutare se introdurre per le società l’obbligo di rendere pubbliche determinate informazioni fiscali.
Valdis Dombrovskis: ‘Aziende tassate dove producono gli utili’
Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro, ha dichiarato: “Oggi abbiamo presentato un piano ambizioso ma realistico per una tassazione più equa e più favorevole alla crescita nell’UE. Esso si basa sul principio fondamentale secondo cui tutte le imprese – siano esse grandi o piccole, locali o mondiali – devono versare una giusta quota di imposte nel luogo in cui si svolge l’attività economica reale e dove gli utili sono effettivamente generati.”
Questo obiettivo può essere conseguito in vari modi, senza ricorrere all’armonizzazione delle aliquote d’imposta per le società nell’Ue. Ad esempio, la Commissione propone, tra l’altro, misure intese a eliminare le scappatoie normative, migliorare il sistema di fissazione dei prezzi di trasferimento e attuare norme più severe per i regimi fiscali preferenziali.
Pierre Moscovici: ‘Da oggi nuovo approccio Ue alla tassazione societaria’
Per Pierre Moscovici, Commissario Ue per gli Affari economici, “la tassazione societaria nell’Ue necessita di una riforma radicale. Per favorire la crescita, la competitività e l’equità, gli Stati membri devono unire le proprie forze e tutti devono dare il giusto contributo. La Commissione oggi ha gettato le basi di un nuovo approccio alla tassazione societaria nell’Ue, al quale gli Stati membri devono ispirarsi.”
Al momento a rendere difficile per la Ue la lotta all’elusione fiscale è la mancanza di norme adatte all’economia moderna.
Alcune aziende, in particolare i cosiddetti Over-The-Top (Google, Apple, Facebook e Amazon) già sotto la lente della Ue, sfruttano il mancato coordinamento delle misure nazionali per sfuggire all’imposizione fiscale, il che comporta, spiega la Ue, “una notevole riduzione delle entrate per gli Stati membri, un onere fiscale più gravoso per i cittadini e distorsioni della concorrenza a danno delle imprese che versano la giusta quota di imposte”.
Ecco allora che ci pensa il piano d’azione presentato oggi che definisce un nuovo approccio dell’Ue per una tassazione societaria equa ed efficiente.
“Questo obiettivo – indica la Ue – sarà raggiunto grazie a una serie di iniziative da adottare nel breve, medio e lungo termine e basate sulle misure già contenute nel pacchetto sulla trasparenza fiscale, che la Commissione ha presentato a marzo”.