“La piattaforma Infratel è pronta. Ci aspettiamo nei prossimi giorni che gli operatori siano in grado di partire. Non ci dovrebbero essere impedimenti burocratici”, ha detto la ministra dell’Innovazione Paola Pisano in merito all’erogazione dei voucher, nel periodo 2020-2022, a famiglie ed imprese per aumentare la diffusione della banda ultralarga su tutto il territorio italiano e ridurre il digital divide.
Per richiedere online il voucher obbligatorio SPID
“Il regolamento prevede l’utilizzo di Spid per le applicazioni via web dei voucher”, ha aggiunto Pisano. Il riferimento è gli operatori, non ai cittadini. Infatti Infratel Italia precisa che la registrazione sul portale per la gestione della misura sarà riservata agli operatori di telecomunicazioni. Gli utenti finali, beneficiari del voucher dovranno interfacciarsi direttamente con gli operatori (che si saranno preventivamente registrati al portale) utilizzando i consueti canali di vendita.
Tutte le informazioni relative all’attuazione della misura, in particolare l’elenco degli operatori accreditati e le offerte a cui i beneficiari possono aderire, saranno pubblicate sui siti www.infratelitalia.it e bandaultralarga.italia.it all’esito della pubblicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico relativo alla misura.
Ma vediamo nel dettaglio chi sono i beneficiari del bonus, in che modo sono erogati i fondi e quali i rischi che si potrebbero verificare per come è stato definito il piano voucher.
Soggetti beneficiari
Potranno beneficiare del voucher:
A. Famiglie con ISEE al di sotto della soglia 20.000 euro, alle quali sarà erogato un contributo massimo di 500 euro, che consentirà di ottenere, con qualsiasi tecnologia disponibile presso le relative unità immobiliari, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s e l’acquisizione di un tablet o di un personal computer fornito dall’operatore;
B. Famiglie con ISEE fino alla soglia di 50.000 euro, alle quali sarà erogato un contributo massimo di 200 euro che consentirà di ottenere, con qualsiasi tecnologia disponibile presso le relative unità immobiliari, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s;
C. Imprese, alle quali sarà erogato un contributo di 500 euro fino a 2.000 euro, che consentirà loro di ottenere, rispettivamente, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s o a 1Gbit/s, in base alla tipologia di rete presente nelle relative sedi. La scelta di attribuire un valore del voucher più elevato per le imprese, rispetto a quello delle famiglie, deriva dalla circostanza che le offerte ai clienti business, attualmente presenti sul mercato, hanno mediamente costi più elevati, a fronte di una maggiore banda minima garantita a tali clienti. Il valore del voucher per le imprese che si collegano ad 1 Gbit/s è variabile in ragione della dimensione delle sedi delle imprese e del numero dei dipendenti, fattori che possono rendere necessario un diverso livello di servizio, in termini di banda simmetrica garantita.
Condizioni per beneficiare dei voucher
I beneficiari potranno avvalersi del voucher a fronte di un aumento qualitativo dei servizi di connettività, realizzato – sia aderendo ad offerte del proprio attuale fornitore del servizio, stipulando un nuovo contratto o modificando quello esistente, sia rivolgendosi ad un nuovo operatore – secondo le seguenti modalità:
- Passaggio a servizi di connettività NGA ad almeno 30 Mbit/s, nei casi in cui i beneficiari non abbiano ancora alcun contratto a banda ultralarga;
- Passaggio a servizi di connettività fino a 1 Gbit/s, nei casi in cui i beneficiari siano già utenti di servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s.
- Non potranno avvalersi del voucher i beneficiari che intendano effettuare un cambio operatore fra servizi aventi prestazioni analoghe o meri passaggi di intestazione ad altro componente familiare, nella medesima unità immobiliare.
- Gli operatori, con opportune offerte promozionali, potranno offrire contratti aventi durata superiore ai 12 mesi, in modo che il valore del voucher possa coprire un periodo contrattuale più lungo.
Come viene erogato il voucher
A ciascun beneficiario, identificato con un Codice Fiscale o Partita Iva, può essere erogato un solo voucher (anche per le imprese multisede è prevista l’erogazione di un solo voucher); verranno pertanto escluse eventuali richieste successive alla prima.
Rischio lock-in?
Per evitare il rischio che l’erogazione del voucher incida negativamente sulla dinamica concorrenziale tra gli operatori, è scritto nel piano, non è previsto alcun obbligo, da parte del beneficiario, di rimanere vincolato al contratto per il quale è si è beneficiato del voucher. Laddove il beneficiario decida di cambiare operatore, resterà fermo il suo diritto ad utilizzare l’ammontare residuo del voucher per la sottoscrizione di un nuovo contratto. I livelli di connettività, in questo caso, dovranno continuare ad essere almeno quelli in base alla quale il beneficiario aveva ottenuto il voucher.
Ma AIRES, l’associazione che riunisce le principali aziende e gruppi distributivi specializzati in elettrodomestici ed elettronica di consumo, intravede un rischio lock-in tra l’operatore e le famiglie con Isee sotto 20.000 Euro a cui spettano 500 Euro (200 euro per la connettività e 300 euro per Tablet o PC in comodato d’uso). “Dopo un anno di utilizzo del tablet o Pc, il consumatore”, commenta Davide Rossi, Direttore Generale e Consigliere AIRES Confcommercio, “per evitare di perdere tempo, di restituire il device o di restare per alcuni giorni senza la connessione a Internet, è più tentato a tenere lo stesso dispositivo che acquisterà dall’operatore che lo aveva fornito in comodato d’uso gratuito per un anno, è questa è una concorrenza asimmetrica. In più alcune famiglie più bisognose potrebbero anche rivendersi online il device durante il primo anno. Tanto è pagato con soldi pubblici…”.
Secondo Rossi sarebbe meglio erogare i voucher direttamente alle famiglie “sia per scegliere l’operatore per la connettività sia per acquistare una volta per tutte, e liberamente, il Pc o tablet che si preferisce. La stessa modalità utilizzata per il bonus docenti, 18app, seggiolini antiabbandono in auto, ecc..”.
Staremo a vedere se questa proposta verrà accolta dal ministero dello Sviluppo economico, nel frattempo Aires minaccia ricorso al Tar e all’Antitrust europea, che ha dato già il via libera ai fondi.