I dispositivi mobile sono ormai uno strumento di marketing indispensabile anche (o soprattutto) nel settore turistico. Abbiamo discusso delle opportunità e delle sfide di questo trend con Armando Travaglini, imprenditore nel settore del marketing digitale per il turismo e coautore, insieme a Vito D’Amico e Simone Puorto, del testo Digital Marketing Turistico.
Andrea Boscaro. Il trend legato all’uso di smartphone e tablet ha contraddistinto buona parte delle strategie di marketing digitale del 2015. Questo è avvenuto anche nel mondo del turismo? Gli hotel si sono attrezzati per un uso della Rete sempre più in mobilità?
Armando Travaglini. Certamente, ormai l’uso dei dispositivi mobile non è più un trend, ma la situazione attuale. Le persone utilizzano sempre di più gli strumenti digitali in mobilità soprattutto durante la fase di dreaming e planning di un’esperienza turistica. Lo vediamo dai dati: ci sono siti di alberghi dove oltre il 60% del traffico arriva proprio da smartphone e tablet, quindi stiamo parlando di un radicale cambiamento nei meccanismi e negli strumenti per la fruizione dei contenuti. Gli hotel stanno reagendo in differenti maniere a questa rivoluzione: alcuni hanno già investito nella realizzazione del sito mobile oppure della versione responsive, altri invece hanno una resistenza culturale molto forte verso tutto ciò che è digitale e quindi non riescono a capirne la tangibilità e preferiscono quindi non investire in tale direzione. Ecco perché ad oggi solo il 40% dei siti degli hotel italiani ha una versione del sito adatta alla navigazione da mobile.
Andrea Boscaro. Internet è sempre più proiettato – dagli smartphone all’Internet of Everything – a trovare soluzioni tecnologiche e di marketing per gestire rilevanti moli di dati. Qual è l’opportunità che per il mondo turistico?
Armando Travaglini. I big data rappresentano sicuramente uno dei trend più rilevanti degli ultimi anni e che avrà un impatto importante in tutti i settori legati al digitale. Tutti noi contribuiamo quotidianamente ad alimentare queste enormi basi di dati grazie alle informazioni che diamo in pasto ai Social, ai nostri comportamenti di navigazione ed alle nostre emozioni. Per il mondo del turismo questo rappresenta una grande opportunità per venire a conoscenza del cosiddetto “sentiment” espresso dai clienti sui canali digitali: i tool di sentiment analysis sono infatti quelli che hanno una utilità decisamente rilevante per l’albergo. Conoscere le opinioni ed il “mood” dei propri ospiti è fondamentale per capire se si sta facendo bene il proprio mestiere e come eventualmente continuare a migliorarsi prendendo spunto proprio dalle indicazioni dei propri clienti.
Andrea Boscaro. Cosa si intende quando ci si riferisce all’importanza commerciale del fornire soluzioni di personalizzazione del viaggio?
Armando Travaglini. La personalizzazione del viaggio sarà uno dei trend che emergerà nei prossimi anni ed è quindi opportuno riuscire a comprendere fin da ora come muoversi in questa direzione per anticipare l’evoluzione del mercato e le aspettative dei clienti. I turisti si stanno distaccando sempre di più dall’idea di viaggio “preconfezionato” e saranno quindi orientati verso la costruzione di un’esperienza turistica ad hoc, strutturata in base alle proprie esigenze. Ogni viaggio è unico, come ognuno di noi è unico. Anche i numeri parlano chiaro: da una ricerca di Hilton emerge che circa l’80% degli ospiti vorrebbe personalizzare maggiormente il proprio soggiorno, scegliendo tutti quegli aspetti che contribuiscono a rendere indimenticabile la vacanza in quanto costruita sulle proprie esigenze.
Andrea Boscaro. Può farci qualche esempio di soluzione di personalizzazione del viaggio?
Armando Travaglini. Hilton è stata la prima a proporre soluzioni del genere. La sua app HHonors permette ad esempio agli ospiti di scegliere in quale camera dormire, selezionando il piano e la posizione, esattamente come se si stesse prenotando un posto su un treno o su un aereo. Altre catene permettono agli ospiti di poter selezionare prima del soggiorno la temperatura che dovrà avere camera all’arrivo in hotel, i prodotti di cortesia preferiti da trovare nel bagno, le bibite nel frigobar, la tipologia di cuscino e tanto altro… Addirittura alcuni hotel di lusso hanno uno sleep concierge, un vero e proprio consulente esperto nel sonno che ha l’obiettivo di aiutare l’ospite a personalizzare a 360 gradi il proprio riposo.
Andrea Boscaro. Il testo di cui è autore insieme a Vito D’Amico e Simone Puorto sta riscuotendo un grande successo nell’ambito del marketing digitale per il turismo. Quali sono i temi affrontati dal libro e perché a suo avviso, sta avendo tale successo?
Armando Travaglini. Il libro Digital Marketing Turistico è un vero e proprio manuale operativo per chi lavora nel mondo dell’ospitalità e desidera migliorare la presenza e la visibilità online della propria struttura ricettiva. Il libro, scritto insieme ai miei due amici e colleghi Simone Puorto e Vito D’Amico e con la prefazione di Rodolfo Baggio, è appena andato in ristampa e questa è la dimostrazione che in Italia c’è una forte domanda di formazione in merito ai temi legati al web marketing turistico. “Digital Marketing Turistico” approfondisce tutti gli aspetti che un hotel dovrebbe prendere in considerazione per promuoversi al meglio sui canali digitali e vi è inoltre una parte interamente dedicata al Revenue Management ed alla politiche di pricing. Il libro ha un taglio molto pratico ed operativo con tanti consigli utili per migliorare il sito web della struttura ricettiva, ottimizzare la presenza sui canali social, incrementare il posizionamento sui motori di ricerca, monitorare e gestire la reputazione online e tanto altro.