Una delle evoluzioni più interessanti del marketing digitale è legata alla sua dimensione mobile e l’errore che, all’inizio di questo percorso, è stato commesso ha riguardato l’aver legato il mondo degli smartphone solamente alle app quando tale frontiera sta invece innovando completamente il modo con cui utilizziamo la Rete e compiamo le nostre scelte di acquisto: le app rappresentano una importante, ma per nulla esaustiva, dimensione.
Prima di tutto, la navigazione da smartphone attiene al suo collegamento con il marketing locale: lungi dall’essere un mondo “virtuale”, il marketing digitale infatti intercetta quel cambiamento che porta le persone ad informarsi su Internet prima di recarsi in uno spazio fisico, un ufficio, un negozio, un’azienda.
Per questo motivo, chi abbia un negozio e voglia avvalersi di una strategia multicanale può fare molte cose legate alla sua attività online: la prima e più concreta è attivare la presenza sulle mappe di Google così da essere presente nei confronti di chi usa Google Maps come navigatore ed ancor più di chi fa ricerche su Google e può in tal modo trovare, in una posizione prominente nella pagina e spesso irraggiungibile con un sito proprietario, il risultato legato all’azienda che si è recensita sulle mappe.
Per poter fare tutto questo è necessario iscriversi su Google My Business, la piattaforma che Google ha innovato unificando le vecchie Google Places e Google+ Local e dalla quale è possibile fare molte attività fra le quali:
– aggiornare il numero di telefono, l’indirizzo e il numero civico della sede, ben sapendo che l’accuratezza e la congruenza con altri dati presenti sul sito o su directory esterne influiscono sull’ordinamento dei risultati di ricerca: è il cosiddetto “Fattore NAP”;
– aggiungere eventuali altre sedi;
– osservare quante persone vedono la scheda e quante, da lì, cliccano sul numero di telefono;
– legare tale account ad un account pubblicitario di Google Adwords, gestibile in questo caso anche nella sua versione semplificata Adwords Express.
L’attività “locale” fatta in tal modo risolve pertanto le più elementare esigenze di comunicazione con il cliente che cerca di raggiungerci usando Google Maps ed ecco perchè è molto importate curare gli orari di apertura dell’ufficio, ricordandosi di inserire eventuali aperture il sabato.
Il mobile è poi un orizzonte da osservare anche per chi, nello specifico, vende online e richiede non solo di adattare il proprio sito ad una navigazione da smartphone secondo tecnologie responsive o dynamic serving , ma anche di prestare attenzione ad aspetti specifici dei bisogni che un utente in mobilità fa emergere:
– la velocità di download dei contenuti: utile usare Google Speed Tester;
– inserire più “aria” tra i link così da rendere più facile la navigazione;
– evitare elementi in flash;
– snellire l’architettura della pagina;
– innovarne la struttura così da favorirne una maggior visione d’insieme.
In quest’ottica, strumentale e non finale, occorre inserire anche le app.
Il limite di questa visione è legata al fatto che, a fronte delle molte app che tutti noi continuamente scarichiamo, in realtà sono poche quelle che non cancelliamo ed ancor meno quelle che utilizziamo: per un’azienda, pertanto, è molto impegnativo riuscire a sviluppare un servizio che soddisfi l’utente fino al punto di ambire a questo posizionamento pressochè esclusivo all’interno del suo smartphone.
Il vantaggio è che oggi Google Analytics, così come altri strumenti di web analytics, consenta non solo di monitorare l’andamento del traffico di un sito, ma anche di osservare il comportamento di un utente all’interno di una app e la sua fruizione di contenuti presenti nei diversi screen. Il risultato è che, grazie al tracciamento del comportamento di un utente sulle app mobile, sarà possibile andare successivamente a sviluppare iniziative di re-targeting sia nella navigazione mobile che nella navigazione web di questa persona grazie all’univoca attività di riconoscimento dell’utente prodotto dalla registrazione.
Marketing locale, negozi online ottimizzati per una fruizione mobile e app: tre sono pertanto gli ambiti del mCommerce, ma tutti debbono essere tesi a ricondurre ad unità il navigatore e a sollecitarlo progressivamente grazie all’approccio omnicanale e alla marketing automation.