Al prossimo eCommerce Forum organizzato da Richmond affronterò le ragioni in base alle quali un’azienda può decidere quando vendere online sul proprio sito e quando vendere su un marketplace, ed in particolare su Amazon.
A mio avviso, i fattori da considerare sono i seguenti:
- se l’eCommerce è stato già lanciato oppure no: nel secondo caso, credo che, in ottica di test, l’apertura di una presenza su Amazon Marketplace possa essere un buon test per valutare i rendimenti del canale digitale. Tale test può peraltro produrre le condizioni per diventare vendor di Amazon ed avvalersene come retailer;
- se il target a cui ci si rivolge ha una elevata predisposizione all’acquisto su un marketplace: i dati sulla diffusione della app di Amazon presso i millennial sorprendono e raccontano un cambiamento interessante e da non sottovalutare;
- le aree semantiche per le quali il sito eCommerce proprietario non gode di una buona indicizzazione su Google avvalendosi della presenza sul marketplace in forma compensativa rispetto alla Seo;
- l’analisi della presenza su Amazon e la conseguente valutazione dell’efficacia con cui i prodotti dell’azienda appaiono nella Buy Box: in questo senso un sito proprietario può a sua volta compensare le difficoltà a farsi trovare per conquistarsi una propria visibilità online;
- l’utilizzo di Amazon per affrontare inizialmente i mercati esteri grazie agli strumenti, anche logistici, offerti dal gigante di Seattle;
- la tattica legata a sfruttarne l’ecosistema per incrementare la notorietà della marca e la reputazione dei suoi servizi.
L’uso di un canale come Amazon o come ciascun altro marketplace può pertanto essere valutato sia in chiave strategica che tattica e non deve quindi essere visto come una moda o come una soluzione da affrontare con leggerezza: solo una preparazione adeguata, in termini di risorse e competenze, consente di avvalersene con successo per il posizionamento e per le vendite dell’azienda.