La svolta

#Vorticidigitali. Da utenti a persone: l’evoluzione della rete ‘personale’

di Andrea Boscaro |

In rete la tendenza è di chiamare gli utenti non più ‘utenti’ ma ‘persone’ un cambiamento sostanziale per molti motivi: ecco quali.

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.

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In Facebook – ho saputo da un’amica che vi lavora – stanno smettendo di chiamare gli utenti “utenti” ed iniziando a chiamarli “persone”: è un cambiamento non solo nominalistico, ma sostanziale e mi sforzerò io stesso di farlo anche sui contributi che qui pubblico per Key4biz.

Il cambiamento è sostanziale in primo luogo perché la tecnologia dei cookie, alla base della quale si fonda il concetto di “utente”, è tanto più debole quanto più essi sono sempre più oggetto di pulizia dalle cartelle temporanee: le statistiche parlano di un 10% di utilizzatori che lo fanno regolarmente, ma qualche ricerca si avventura fino ad un 30%.

In secondo luogo, il concetto di “utente”, legato al massimo ad un IP, non tiene conto della conoscenza più profonda che abbiamo di questa persona sia sotto il profilo socio-demografico che degli interessi e questo nessuno sa farlo meglio di Facebook al punto che qui è Google a dover rincorrere.

In terzo e ultimo luogo, l’utente non è rispettato se lo pensiamo come un dispositivo oggetto di attività di retargeting per nulla di valore e tali da sfiorare l’aggressività.

Il concetto di “persona” invece, maggiormente capace di ovviare ai limiti sopra descritti, ci costringe a pensare alle ragioni per le quali siamo in grado di avvicinarla ad un’ara riservata con contenuti e servizi per i quali sia disposta a loggarsi e farsi riconoscere in virtù dei vantaggi che le conferiamo. Grazie a tale login, possiamo poi seguirla con Universal Analytics in virtù del parametro user-id e così deduplicarla dalle statistiche e associarla ad un profilo vero e più significativo sul piano marketing e commerciale: il sito infatti è un potente strumento di CRM se siamo in grado di utilizzarlo al meglio.

In questo caso, il sito sarà al centro di un sistema in cui i profili social e le newsletter sono parte di ma strategia tesa a personalizzare il messaggio e capace di vedere nel digital non solo un mezzo di comunicazione o un canale di distribuzione, ma una leva per digitalizzare il modello di business grazie ad un vero e proprio uso di tale sistema come ambiente di customer care, lead generation e corretta trasmissione dei valori del brand.

Se accetteremo questa sfida, Google e Facebook, e prima di loro Amazon, non saranno i soli a guidare l’evoluzione della Rete “personale”.

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