Se cercate “e-mail marketing is…” su Google, il primo risultato che trovate è “e-mail marketing is dead” ed in effetti tutti i dati rivelano che questo strumento di comunicazione vecchio come Internet è sott’attacco da tutti i fronti: i social media, i filtri anti-spam, il mobile, i cambiamenti nelle caselle di posta elettronica.
Eppure di casi di successo ce ne sono: dalla nota mailing list di Maria Popova per gli appassionati di letteratura alla nostrana newsletter di Francesco Costa sulla politica americana fino ad arrivare al business delle vendite private che, da Privalia a Vente Privèe, si fonda perlopiù su comunicazioni via mail attese con religiosa attenzione così da permettere di avvantaggiarsi di sconti per i brand che si apprezzano di più.
Quel che è certo è che per tutte le altre aziende e per la loro comunicazione via newsletter l’asticella si è alzata ed occorre sempre più prestare attenzione ad un piano editoriale che sappia risultare editorialmente interessante e tecnicamente irreprensibile sia dal punto di vista della cura del database che della costruzione del messaggio.
In questa prospettiva, stanno prendendo più piede le mail automatizzate ovvero le notifiche che, se oggi viaggiano prevalentemente via posta elettronica e sms, domani si erogheranno anche attraverso Facebook Messenger come dimostra il caso di KLM e delle carte d’imbarco inviate sul popolare social network.
Le mail automatizzate in particolare non sono comunicazioni spedite simultaneamente a tutto o a parte della mailing list, ma messaggi che partono all’accadere di un particolare evento o al prodursi di un dato momento. Qualche esempio, tra i più noti:
– le mail di double opt-in e le mail di benvenuto;
– le mail di anniversario dell’iscrizione o di compleanno;
– i customer feedback e gli inviti ad aggiornare i dati;
– le sollecitazioni a completare un pagamento o l’attivazione di un servizio;
– i ringraziamenti e gli inviti a condividere un’esperienza di acquisto;
– le forme di cross-selling ed upselling;
– i flussi di marketing automation che possono coinvolgere anche altre forme di marketing come il teleselling.
In un mondo in cui il rischio è aggiungere rumore al rumore, è quindi necessario scegliere i “trigger” giusti per servire al meglio l’utente così da essere premiati sul fronte della continuità della relazione e della generazione di valore.