Nel corso delle ultime settimane, molte sono state le funzionalità che hanno sollevato l’attenzione verso un uso consapevole della Rete: la nuova versione di iOS aiuta a tenere sotto controllo quanto e dove spendiamo tempo online, l’app “Family Link” di Google è stata estesa agli adolescenti per controllarne la navigazione, Youtube Kids è sbarcato in Italia con funzioni di gestione dell’account e pubblicità raccolta esplicitamente per il mondo dei più piccoli.
La nostra vita passerà sempre di più dalla dimensione digitale ed è pertanto opportuno che soprattutto i più giovani vengano aiutati a definire limiti e regole della navigazione e del comportamento in Rete a tutela della maturazione di se stessi e di quello che, con termine inglese, si definisce “personal branding”: quanto accade in Rete è ormai parte della vita “reale” e la influenza non solo in quel momento, ma – date le caratteristiche di permanenza e pubblicità delle informazioni digitali – anche nel futuro.
Per questo motivo, ciascuno di noi è chiamato a conservare con cura le credenziali di accesso ai diversi profili social e ad adottare un comportamento improntato alla sicurezza e alla riservatezza dei dati che lo riguardano: numeri di telefono, dettagli della propria vita privata, informazioni sulle persone e sui luoghi frequentati non debbono essere comunicati con leggerezza online. E’ buona norma per esempio, per i più giovani, disattivare dalle impostazioni del proprio telefono la condivisione della localizzazione in modo tale che le applicazioni non la riportino nei post pubblicati. Ancor più è opportuno non indicare mai l’esatta ubicazione della propria abitazione.
La funzione “Nearby friends” di Facebook, a mio avviso, non è pertanto raccomandabile.
Il mantenimento privato dei profili che tutte le piattaforme social consentono nelle impostazioni dell’account così da rendere visibili i post solo ad amici e contatti conosciuti e approvati, l’approvazione manuale dei tag nelle foto di altri e l’abitudine a bloccare le persone che riteniamo indesiderate sono solo alcune delle consuetudini che permettono di condurre una vita digitale sicura e serena, al riparo dalle incertezze che questo mondo può sempre nascondere.
Non accettare le richieste di amicizia da parte di persone che non conosciamo e con cui non abbiamo contatti in comune può infine essere un modo per evitare di imbattersi in account fittizi che talvolta nascondono i più riprovevoli usi della Rete.
La cittadinanza richiede preparazione alle norme della vita civile ed una piena cittadinanza digitale implica conoscere la Rete, anche per non servirsene. Definire delle regole con cui utilizzarla, anche per proteggersene.