#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Sabato scorso, invitato da Marco Renzi e Lsdi, ho partecipato alla sempre più partecipata edizione di Digit 2015, l’appuntamento che ogni anno offre a Prato un’occasione di formazione e confronto per i giornalisti e per i professionisti dell’informazione sui temi del digitale.
Il mio intervento ha riguardato Twitter ed il suo algoritmo per avere uno sguardo sul “dietro le quinte” di uno strumento che, se non raggiunge come Facebook nel nostro Paese la celeberrima casalinga di Voghera, è però un importante strumento di ascolto e di comunicazione per chi fa informazione e chi veicola per mestiere notizie.
L’algoritmo di Twitter è meno conosciuto di quello di Facebook, minore è la letteratura che lo divulga anche perché il suo impatto sulla visibilità di un tweet è decisamente più ridotto rispetto alla tagliola costituita dal famigerato Edgerank. Ciò nondimeno, è interessante notare come Twitter usi i suoi software di information retrieval e di ricerca propriamente detta (“Earlybird”) per popolare funzionalità come:
– I tweet risultato di una ricerca, distinguendoli in risultati complessivi e risultati popolari;
– Le raccomandazioni sotto forma di account da seguire, ricerche correlate “Mentre non c’eri”;
– La recente ripresa delle pubblicazioni di tweet nelle SERP di Google
Avere perciò contezza dell’esistenza di un software chiamato Spiderduck che Twitter usa per recuperare gli URL menzionati nei tweet e servirsi di tali informazioni per aumentare la sicurezza dei contenuti pubblicati, valutarne la rilevanza e la popolarità ed infine organizzare il suo indice sulla base della multimedialità dei contenuti può risultare utile e interessante.
E’ infine ancor più foriero di spunti considerare che:
– Twitter personalizza i risultati sulla base di fattori oggettivi (la località di navigazione) e soggettivi grazie ad un proprio software chiamato Cassovary;
– La popolarità – soprattutto in termini di preferiti e retweet – influenza la visibilità di un tweet e offre segnali al motore che genera le “Tendenze”;
– Elementi quali la dimensione temporale e la visibilità di un hashtag possono determinare il successo di un tweet e devono pertanto basarsi sull’uso di tool come Tweriod.com e Tweetreach o Tagboard;
– L’analisi degli interessi dei follower provenienti dalla piattaforma analytics.twitter.com può fornire input per la linea editoriale dei contenuti.
Come in tutte le attività legate ai media digitali, la conoscenza e l’adozione degli strumenti è pertanto utile per rendere più efficace il proprio lavoro ed efficiente il proprio tempo.