Fare digital PR, si sa, presenta molte differenze con le relazioni pubbliche tradizionali: cambiano le professionalità con le quali interloquire, le regole d’ingaggio, le metriche ed ovviamente anche gli attrezzi del mestiere. Eccone alcuni, utili per fare di un evento fisico un successo, anche online:
- Buzzsumo.com, per individuare dove si parla di un tema e capire quale è il social network che ha consentito una maggiore diffusione della notizia oggetto dell’analisi;
- Facebook Audience Insights per analizzare l’ampiezza, le caratteristiche demografiche e le Pagine Facebook che il target segue maggiormente;
- Eventbrite per gestire la componente amministrativa dell’iscrizione, ma anche per poter comunicare in modo persuasivo le formule early-bird o i biglietti rimanenti;
- Facebook Events – anche in combinazione con Facebook Business Manager è il suo Pubblico personalizzato basato sulla mailing list degli iscritti – per poter effettuare un adeguato piano di retargeting degli iscritti Man mano che si avvicina la data dell’iniziativa o, con messaggi di follow-up a valle dell’evento;
- Easel.ly e Thinglink per creare infografiche e meme atti a crepare contenuti capaci di stimolare, in tempo reale, la conversazione online;
- Meetup.com per creare e diffondere eventi con una forte componente di community e territoriale;
- Tweetreach per osservare la diffusione dell’hashtag ufficiale e i principali contributori;
- Hootsuite con il sui pannello di controllo utile per il reposting su account e social network diversi;
- Storify e Medium capaci di creare racconti successivi di curation dei contenuti pubblicati e condivisi;
- Google Forms e Surveymonkey per inviare un report di gradimento.
Come si vede, un evento richiede oggi un lavoro non solo di preparazione, ma anche di comunicazione pre- e post-iniziativa: un lavoro necessario, ma anche capace di generare valore online, una dimensione che, nel mondo degli eventi, sta diventando tanto importante quanto quella fisica.