Chi tiene quotidianamente sotto controllo gli strumenti professionali con cui si gestiscono le Pagine, i Gruppi e le attività di marketing su Facebook è consapevole della volontà di far convergere le piattaforme dal punto di vista dei linguaggi (Stories, video), delle funzionalità (cross-posting, campagne pubblicitarie) e del database sottosostante.
È una delle strade che Facebook sta percorrendo per non perdere, sotto il profilo del business, una pronunziata tendenza da parte dei più giovani di rimpiazzare il più “cool” Instagram a scapito del più adulto Facebook.
Negli Stati Uniti Facebook Messenger ha una versione “for Kids” che richiede il collegamento con l’account del genitore e sta testando la tecnologia lip-sync su cui si basa Musical.ly, l’app dedicata al “karaoke” che ha spopolato presso i bambini.
Del resto la stessa Instagram ha dovuto continuare a innovare non solo per parare i colpi dall’emergente Snapchat, ma a introdurre i video di un’ora per colmare il gap con YouTube e con la sua enorme offerta video da parte di veri e propri canali televisivi e YouTuber.
La grande sfida, da parte delle imprese che si indirizzano ai più giovani, non è solo adottare le piattaforme usate dal proprio target, ma comprendere come nuovi protagonisti e nuovi linguaggi stiano prendendo piede. Il mondo del gaming – un terzo dei video caricati su YouTube – è l’esempio più chiaro: recensioni, “walkthrough” e glitches raccontano di spazi sempre nuovi per creare nuove storie e una nuova offerta di contenuti e di comunicazione.