Chiunque oggi – non più solo un giornalista – deve prestare attenzione alle fonti informative di cui si avvale per non pubblicare sui propri social bufale e, più in generale, notizie recanti dati ed informazioni sbagliate soprattutto se si comunica come professionisti o come aziende: le domande sono dietro l’angolo così come le critiche e le sfide reputazionali che esse sottendono.
E’ pertanto molto utile:
- controllare la veridicità di un’informazione da due fonti diverse prima di condividerla;
- assicurarsi che i siti a cui rimandiamo per ulteriori approfondimenti siano siti di qualità, il più possibili autorevoli e attenti;
Possono poi essere validi alcuni strumenti di verifica delle notizie:
- Il più grande aggregatore di risorse online di questo tipo è www.verificationhandbook.com che merita di essere letto e utilizzato;
- La ricerca per immagini di Google consente di caricare un’immagine salvata sul desktop per osservare tutti i siti dove è stata pubblicata così da risalire a fonti e ambienti dove trarne maggiori informazioni;
- Copyscape.com può aiutare a reperire pagine web dove è stato pubblicato un testo così da scovare siti che, legittimamente o meno, se ne sono avvalsi;
- Gli operatori di Google (site:, intitle:, inurl, inurl:, related:) sono ottimi strumenti per rendere più raffinata e precisa una ricerca;
- Tineye.com, Fotoforensics.com e Findexif.com sono risorse valide per ottenere maggiori informazioni su immagini di cui siamo venuti in possesso;
- Esistono strumenti per reperire tutti i video pubblicati da un certo luogo come Geo Search Tool;
- Alcuni motori di ricerca semantici come Wolphram Alpha hanno la potente capacità di restituire informazioni puntuali. Provate per esempio a cercare le condizioni meteo della città dove siete nati e quando siete nati;
- Network indipendenti di giornalisti come Factcheck.org permettono di ottenere verifiche sulle notizie più popolari.
Con un pizzico di buon senso, si può anche aggiungere che:
- Se una notizia è troppo bella per essere vera – o troppo capace di confermare una nostra opinione o supportare una nostra posizione – allora tale notizia merita di controllata anche tre volte;
- Se teniamo al nostro personal branding o all’autorevolezza della comunicazione aziendale, meglio non condividere post che recano scritto “… condividi questo post”.