#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
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Il marketing digitale, all’interno di un margine di errore determinato dal navigare erratico delle persone prima ancora che dai limiti delle tecnologie, ha certamente la caratteristica dell’essere in buona misura tracciabile e quindi tale da poter essere costantemente monitorato ed ottimizzato.
Il tracciamento di una campagna di web-marketing o di un comportamento dell’utente per accedere e per relazionarsi con i contenuti e le offerte di un sito non è però un’attività esente da oneri: richiede attenzione, competenza ed intervento meticoloso sui codici affinché le pagine del sito coinvolte contengano i tag e i pixel adeguati per rendere possibile il tracciamento stesso, la collezione dei dati e la successiva interpretazione degli stessi.
Se però un tempo tale attività di aggiunta e sostituzione dei tag all’interno delle pagine doveva passare attraverso gli sviluppatori ed inevitabile doveva confrontarsi con il collo di bottiglia che queste preziose figure professionali talvolta costituiscono loro malgrado, oggi è sempre più possibile compiere queste attività senza particolari conoscenze di programmazione ed intervenendo su livelli di codice intermedio così da snellire il lavoro e i tempi stessi di caricamento delle pagine.
Tutto questo è possibile grazie a Google Tag Manager.
Questo sempre più importante servizio gratuito è uno strumento per portare avanti la gestione dei tag e consentire un più rapido ed ancor più efficace tracciamento dei rendimenti delle nostre attività online.
L’utilizzo di Google Tag Manager si sviluppa per sommi capi come segue:
– si registra un account sulla piattaforma http://www.google.com/tagmanager;
– si attiva un “contenitore” ovvero una porzione di codice che, se inserita nelle pagine del sito coinvolte, ci consentirà di inserire/sostituire/cancellare i diversi tag oggetto delle nostre successive attività di tracciamento;
– in tale contenitore potranno pertanto essere inseriti script standard come quello di Google Analytics, lo strumento per il Monitoraggio delle Conversioni di Google Adwords, il codice per effettuare iniziative di remarketing ed ovviamente Tag personalizzati;
I Tag personalizzati sono codici che, senza bisogno di essere fisicamente caricati sul sito, potranno essere attivati attraverso la loro semplice integrazione, grazie a Tag Manager nel contenitore. Esempi di tag personalizzati possono derivare dalla collaborazione con fornitori di pubblicità (es. Facebook) o di servizi di marketing (es. i comparatori di prezzo) che, per poter ottimizzare i rendimenti delle attività richiedono che vengano tracciate le conversioni per poter, in modo automatico e manuale, migliorare la qualità della pianificazione.
L’attivazione di un tag dipende dal prodursi di una Regola ovvero di una condizione il cui avveramento viene indicato in Tag Manager e che può essere la visita di una specifica pagina (o insieme di pagine) da parte dell’utente o un click che questi possa aver prodotto su un link del sito. La granularità con la quale possiamo determinare le Regole è garantito dal fatto che siamo noi stessi a impostare le Macro per creare e classificare le Regole.
Contenitori, Tag, Regole e Macro sono infatti i quattro concetti base e giocando con loro un web marketing manager può avere un alleato prezioso in Tag Manager per gestire al meglio la presenza online della propria azienda.