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Vortici digitali. Twtrland, Tweriod e Tweetreach: tre strumenti per gestire Twitter

di Andrea Boscaro |

Twitter è inadatto per parlare con il consumatore finale, ma è certamente utile per interloquire con i giornalisti tradizionali e i blogger e per poter monitorare la concorrenza. Gli strumenti per usarlo in modo efficace.

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.

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Benché la settimana scorsa abbiamo assistito al sorpasso da parte di Instagram su Twitter, Twitter rimane in ogni caso uno strumento molto interessante per poter accreditare le nostre competenze rispetto al mercato ed in particolare rispetto alle influencers.

Con otto milioni di iscritti nel nostro Paese, ma solamente 3 milioni e mezzo di account mensilmente attivi, Twitter è infatti inadatto per parlare con il consumatore finale, ma è certamente utile per interloquire con i giornalisti tradizionali e i blogger e per poter monitorare la concorrenza.

Twitter sconta, soprattutto rispetto a Facebook, una maggiore cripticità sia per i 140 caratteri che per il lessico non del tutto intuitivo ed è quindi sempre stato tacciato di difficile utilizzo e limitata intuitività.

Tre strumenti interessanti per poter gestire in modo rapido ed efficace Twitter sono Twtrland, Tweriod e Tweetreach.

Benché siano ormai disponibili gratuitamente le statistiche sul sito analytics.twitter.com, Twtrland rimane uno degli strumenti più adatti per poter analizzare il proprio account e avere un dettaglio su:

– il grado di visibilità che i tweet sono stati in grado di produrre;

– i contenuti che hanno generato più riscontro;

– l’analisi demografica per sesso e per età dei follower;

– i follower più attivi e maggiormente capaci di avere a propria volta un buon seguito

Da quest’ultimo punto di vista, oltre a Twtrland, merita di essere conosciuto anche Followerwonk che comparare account Twitter sulla base della qualità dei follower che hanno.

Scrivere per Twitter significa cercare di scrivere meno contenuti, ma che sappiano avere una maggiore visibilità inizialmente presso i propri follower: così come per Facebook anche per Twitter vale la regola per cui occorre pubblicare non quando si hanno cinque minuti di tempo né quando si ha qualcosa da dire, ma quando i propri follower sono perlopiù online.

Uno strumento utile in questo senso è Tweriod che consente di analizzare i giorni e gli orari in cui i follower sono perlopiù online e in cui i tweet hanno saputo produrre più riscontri.

Il grande elemento di differenziazione tra Twitter e Facebook è dato dal fatto che i tweet sono pubblici: per farsi leggere non solo dai follower ma anche da tutti gli altri utenti è quindi un obiettivo che deve essere perseguito attraverso un approccio che potrebbe essere definito SEO includendo nei tweet le keyword e gli hashtag che le persone sono abituate a seguire. Uno strumento utile per fare tutto questo è Tweetreach che consente di analizzare per ciascun account la visibilità che potrebbe ottenere un tweet che contenga la parola (o l’hashtag) oggetto dell’analisi.

Tre strumenti utili per dare maggior valore al tempo e alle risorse dedicate a Twitter e cavalcare una piattaforma di per sè sfidante dal punto di vista delle velocità con cui essa stessa cambia.

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