La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha partecipato al vertice mondiale sulla salute, tenuto quest’anno in streaming, a causa dell’emergenza sanitaria globale legata alla pandemia di Covid-19, lanciando una nuova idea di tutela sanitaria della popolazione e di collaborazione tra Paesi.
“Più che in qualsiasi altro momento della storia dell’umanità, la salute di un paese incide direttamente su quella di un altro. Virus che non conoscono frontiere necessitano di risposte transfrontaliere, specialmente ora che stiamo passando alla prossima fase della pandemia”, ha dichiarato von der Leyen.
“I drammatici picchi delle ultime settimane in tutto il mondo, e in particolare in Europa, tratteggiano un quadro che peggiora di giorno in giorno. Anche se il virus è tornato più forte di prima – ha aggiunto – le nostre conoscenze e la nostra esperienza in merito a ciò che dobbiamo fare sono maggiori che in passato”.
Le tre priorità della von der Leyen
La Presidente della Commissione, che è anche promotrice del vertice, ha poi elencato tre priorità assolute, dal suo punto di vista, per migliorare il sistema sanitario europeo e mondiale e la capacità globale di risposta alla pandemia.
Prima di tutto una maggiore cooperazione transfrontaliera, perché è chiaro a tutti che il Cornavirus non può essere fermato in dogana, ma viaggia, con le persone e con le merci.
Motivo per cui la Commissione ha fissato una serie di standard di sicurezza e protocolli per gestire i casi di Covid-19 tra gli Stati dell’Unione europea.
Altrettanto fondamentale, poi, è la disponibilità di attrezzature mediche e sanitarie adeguate all’emergenza.
Su questo punto, la Presidente, oltre che ricordare i meccanismi messi in atto per distribuire i macchinari e i dispositivi necessari, laddove scarseggino, ha evidenziato l’importanza di diversificare le catene di approvvigionamento per non rimanere sprovvisti di queste attrezzature sanitarie di primaria rilevanza.
Terzo punto, assicurare sempre il sostegno alle persone e all’economia.
“Per questo abbiamo dato vita al Sure, strumento temporaneo per aiutare persone e aziende in questa fase difficile: le prime a mantenere il lavoro, le secondo a salvare il proprio business”, ha spiegato nel suo discorso.
“Uno strumento che sarà finanziato con 100 miliardi di euro e che entrerà in funzione in almeno 16 Stati dell’Unione”, ha precisato la von der Leyen, che ha aggiunto: “In parallelo, abbiamo dato vita anche al Piano per la ripresa, “NexGenerationEU”, che sosterrà la nostra economica e rilancerà i nostri sistemi sanitari con una dotazione di circa 750 miliardi di euro”.
La Presidente ha poi detto che una buona parte di questi soldi saranno spesi per accelerare la transizione verde e digitale dell’Europa.
Con l’Italia per un nuovo decennio di leadership dell’UE
La tecnologia digitale è stata sin da subito un valido alleato contro la pandemia e “proprio la settimana scorsa, la Commissione ha attivato i primi gateway per l’interoperabilità delle app contact tracing di Italia, Germania e Irlanda, con l’obiettivo di mantenere sempre attiva l’app di tracciamento dei contagi anche se si passa in un altro Paese dell’Unione, viaggiando per lavoro o altre necessità”.
“A più lungo termine – ha continuato la Presidente – ritengo che il mondo debba cambiare mentalità in materia di salute. Dobbiamo superare l’approccio di tutela della salute basato esclusivamente sui singoli risultati clinici. Nel mondo di oggi la salute si tutela occupandoci del pianeta, del nostro benessere e di sviluppo sostenibile”.
E dobbiamo farlo insieme, ha concluso, “sostituendo la concorrenza sanitaria globale con la cooperazione sanitaria mondiale. Nel difficile periodo che ci attende e nel decennio a seguire potete fare affidamento sull’Europa”.
Nel 2021, ha concluso la veon der Leyen, “convocherò, assieme al Premier Giuseppe Conte e alla Presidenza italiana del G20, il Summit globale sulla salute, da cui far nascere un patto mondiale sulla salute e rilanciare la leadership europea per un nuovo percorso di collaborazione sanitaria e responsabilità politica per il prossimo decennio”.