Partita ufficialmente ieri la nuova Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen e già arrivano le prime indicazioni sul come andranno portati avanti i programmi strategici per la crescita, l’innovazione e la sostenibilità ambientale.
Su quest’ultimo punto, l’ex ministra della Difesa tedesca, ribadendo la centralità dell’emergenza climatica nel suo piano d’azione, ha dichiarato alla stampa riunita a Strasburgo che l’idea di escludere gli investimenti green dal calcolo del deficit non sarà presa in considerazione, perché sono troppe le vulnerabilità e le tentazioni che si celano lungo questo tipo di percorso.
“Temo che vi sarebbero troppe tentazioni per fare del greenwashing”, ha affermato la Presidente della Commissione europea al Sole 24 Ore.
Il “greenwashing” o “green sheen” è un modello di comunicazione, di solito utilizzato da certe imprese per costruire e promuovere nella società un’immagine di sé ingannevole, artificialmente positiva, in questo caso sensibile alle questioni ambientali, ma con il solo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica proprio dagli effetti negativi delle proprie attività e dei prodotti realizzati e venduti.
In questo caso la Presidente si riferiva ad un diffuso ambientalismo di facciata o peggio a piani di azione riempiti di chiacchiere e non da strumenti efficaci.
Nell’ambito del Patto di stabilità, riguardo alla possibilità avanzata da diversi ministri dell’economia e delle finanze degli Stati membri dell’Unione, tra cui il nostro Roberto Gualtieri, di scorporare dal calcolo del deficit gli investimenti per progetti di sostenibilità ambientale, decarbonizzazione e contrasto ai cambiamenti climatici, la Von der Leyen ha chiarito il suo pensiero e quello della sua Commissione: “Vi è interdipendenza tra finanze pubbliche in ordine e sufficiente margine di manovra nel Patto a favore degli investimenti”.
Preferisce sentire parlare di investimenti veri e di soluzioni concrete: “La nostra strategia di crescita si basa sul Green New Deal. Se lo facciamo bene, investiremo massicciamente in scienza e ricerca, nelle nuove tecnologie. Se lo facciamo bene, scopriremo che vi sono grandi benefici nel finanziamento verde. Dobbiamo essere molto coerenti nel mettere a punto concretamente misure e tecnologie di riduzione della Co2 – ha dichiarato al Sole 24 Ore – ma credo che siano obiettivi raggiungibile all’interno del Patto di Stabilità e di Crescita”.