Annunciato a Davos lo “European Chips Act”
A causa della carenza di microchip diverse industrie e interi settori economici dell’Unione europea sono entrati in sofferenza, anche forte. È il caso del mercato automobilistico, ad esempio, che solo durante lo scorso dicembre ha perso il 24% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Ma non solo, perchè di microchip si nutre tutta la trasformazione tecnologica e la transizione energetica annunciate dall’Europa, come anche la stessa transizione ecologica, che molto punta sulle tecnologie green.
Per questo la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha annunciato dal vertice del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, che “a febbraio la Commissione presenterà il Chip Act”, misura utile a “rafforzare la capacità di produzione dei microchip” e che apporterà anche “cambiamenti alle regole di aiuto di stato per creare fabbriche per la produzione nell’Ue”.
Domanda di chip raddoppierà entro 10 anni
Si tratta di risorse strategiche per l’economia continentale e per la capacità di competere a livello globale. Gran parte dei dispositivi oggi più utilizzati, dai pc agli smartphone, passando per le automobili e il settore spaziale, i sistemi di riscaldamento e le macchine salvavita negli ospedali, generano un’enorme domanda di microchip.
“Entro il 2030 la domanda di chip raddoppierà in Europa – ha spiegato la von der Leyen – per questo dobbiamo ora alzare la posta in gioco per lo sviluppo, la produzione e l’impiego di questso tecnologia chiave per il nostro futuro”.
Oggi, ha affermato la Presidente della Commissione europea, l’Europa rappresenta una quota del mercato mondiale dei semiconduttori (da cui si ottengono i chip) che non supera il 10%.
Ciò significa che l’Unione dipende quasi del tutto dai fornitori stranieri, “un fatto inaccettabile, che ci lascia nell’incertezza, cosa che non possiamo permetterci, né ora, né in futuro”, ha sottolineato von der Leyen.
Punti chiave del “Chips Act”
Per questo, ha promesso la Presidente della Commissione, “entro il 2030 faremo in modo che il 20% della produzione mondiale di chip provenga dall’Europa, il che significa quadruplicare la produzione odierna a fronte di un raddoppio di quella globale”.
Lo European Chips Act, che sarà presentato ai primi di febbraio 2022, consentirà all’Europa di fare progressi evidenti in diverse aree, tra cui: la capacità di fare ricerca e innovazione; raggiungere la leadership nella progettazione e produzione; cambiare le norme sugli aiuti di Stato per favorire il sostegno del settore; più resilienza e flessibilità per affrontare le prossime crisi; sostegno alle PMI e all’industria.