Volkswagen in trattative per la divisione guida autonoma di Huawei
La guida autonoma è un paradigma automotive di cui si parla tantissimo e che in fin dei conti è già realtà in molti modelli di auto sul mercato, ma dei sei livelli teorizzati nella scala SAE (Society of automotive engineers) al momento non si va oltre il 2 e tendenzialmente i test del 3 e per vari motivi, non solamente tecnologici (da quelli regolamentari all’attuale scarsità di componenti, in particolare i microchip).
Nonostante le diverse barriere da superare, l’industria automobilistica globale continua la sua corsa all’autonomous driving, mentre dalle stime di mercato pubblicate da McKinsey a fine 2021 il settore dei sistemi avanzati di assistenza alla guida o ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) dovrebbe aver raggiunto un valore approssimativo di 35 miliardi di dollari.
Sono tanti i progetti in corso d’opera, come numerose le strategie industriali approntate dalle case automobilistiche più grandi. E’ di questi giorni la notizia, secondo quanto riportato da manager.magazine.de, che la Volkswagen (VW) avrebbe messo gli occhi sulla Smart Vehicle Solution (SVS), la divisione guida autonoma di Huawei.
Al momento non ci sono informazioni dettagliate sulla trattativa, che “potrebbe valore miliardi di euro”, è spiegato dalla rivista tedesca.
Il ruolo di Huwei nell’industria automotive mondiale
L’unità in questione è nata nel 2019 e il gigante delle telecomunicazioni cinese ha sempre smentito la volontà di produrre auto proprie, semmai era interessato a diventare “la Bosh della Cina”, cioè un fornitore di componenti per auto ad alto contenuto tecnologico.
È quanto dichiarato ufficialmente dal presidente di turno di Huawei, Eric Xu, nel 2021, in occasione della conferenza annuale degli analisti dell’azienda a Shenzhen: “Dal 2012 mi sono impegnato personalmente con i presidenti e gli amministratori delegati di tutti i principali produttori di automobili in Cina, nonché con i dirigenti delle case automobilistiche tedesche e giapponesi. Ho scoperto che l’industria automobilistica ha bisogno di Huawei, ma non di un altro produttore di vetture, bensì della nostra esperienza ICT, che sarà fondamentale per aiutare a costruire veicoli orientati al futuro”.
Seguendo questa strategia, la Huawei ha fornito ad esempio chipset e sistema operativo ad una nuova berlina elettrica prodotta da Arcfox, nuovo marchio del gruppo BAIC.
Per questo la Volkswagen sta trattando con la società cinese, che rappresenta di fatto un partner tecnologico strategico per la conquista del mercato mondiale dell’autonomous driving.
La spesa Volkswagen in guida autonoma
La stessa casa automobilistica tedesca ha di recente investito in Argo AI, startup americana sostenuta dal Gruppo Ford, lanciando la produzione di un furgone elettrico a guida autonoma.
Il mese scorso c’è stato l’accordo tra Volkswagen e Bosch per sviluppare sistemi di guida autonoma da integrare a bordo di veicoli che arriveranno sul mercato nel 2023.
Se non si hanno dettagli sul costo di questa possibile transazione tra la VW e l’unità SVS della Huawei, è certo che comunque sarà di diversi miliardi di dollari, come anticipato dai rumors di stampa, anche perché l’unità guida autonoma in oggetto aveva in programma nuovi investimenti per un miliardo di dollari in ricerca, sviluppo e innovazione per il 2021.
Secondo Techcrunch, inoltre, la SVS di Huawei aveva deciso di creare un team di R&D&I di non meno di 5.000 tecnici, di cui oltre 2.000 dedicati a tempo pieno alla guida autonoma.
Una serie di impegni onerosi che pongono ulteriori domande, tra cui una immediata: perché un’azienda che ha investito così tanto, con un bacino di clienti in crescita, dovrebbe rinunciare da attore di rilievo a questa fetta di mercato così promettente?
Vedremo come andrà a finire, ma di sicuro la Volkswagen è pronta a nuove partnership tecnologiche proprio per sviluppare le soluzioni software più adatte alle auto a guida autonoma.
La strategia tedesca
Lo ha confermato lo stesso CEO Herbert Diess durante l’IAA Mobility di Monaco dell’anno scorso, secondo cui la vera rivoluzione automotive non è l’elettrificazione, ma proprio l’autonomous driving.
In quest’ambito industriale la VW sta investendo forte e nel suo piano industriale presentato nel 2020 ha annunciato investimenti per 86 miliardi di dollari in mobilità elettrica e software technologies per la guida autonoma entro il 2025.
Lo stesso Diess si attende una piena e diffusa guida autonoma in strada entro i prossimi 25 anni. Un lasso di tempo che solo in apparenza sembra lunghissimo, perché in realtà per conquistare una posizione di leadership si deve investire già da ora.