Un adolescente su cinque è stato vittima di cyberbullismo e tre su dieci non ne hanno parlato con i loro genitori o tutori, per la vergogna o il timore delle loro reazioni. Questi i dati salienti di un’indagine online condotta da Vodafone, commissionata da YouGov, in 11 paesi su un campione di 5 mila adolescenti.
Secondo la ricerca, più della metà degli adolescenti intervistati pensa che il cyberbullismo sia peggiore del bullismo faccia a faccia e il 43% ritiene che per i giovani sia un problema più grave dell’abuso di sostanze stupefacenti.
Per il 41% dei ragazzi il cyberbullismo li faceva sentire depressi o indifesi; il 26% si è sentito ‘completamente solo’ e il 18% ha pensato di suicidarsi; il 21% ‘non è andato a scuola’ in seguito alle minacce e il 25% ha chiuso i propri account sui social media; il 38% ha dichiarato di non averne parlato con i propri genitori o tutori, perché si vergognava (32%), temeva che i propri genitori sarebbero stati coinvolti (40%), o aveva paura di quello che i propri genitori avrebbero potuto fare (36%).
Il 43% del campione avrebbe trovato difficile sostenere un amico che avesse subito atti di bullismo sui social media, perché non sarebbero stati in grado ‘di trovare le parole giuste’ per dimostrare il proprio sostegno. Il 72% degli adolescenti ha dichiarato che probabilmente avrebbe usato un emoji per esprimere compassione o sostegno per gli amici vittime di cyberbullismo.
La reazione
Per reagire ai risultati della ricerca, oggi Vodafone annuncia un’iniziativa #BeStrong anti-cyberbullismo che utilizza degli ‘emoji di sostegno’ per innalzare il livello di consapevolezza dell’importanza di far sentire la propria compassione, simpatia e sostegno quando un amico è vittima di atti di bullismo online. Gli emoji sono stati scelti dai 4.720 adolescenti che hanno partecipato alla ricerca tra i moltissimi elaborati da Vodafone e dalla sua commissione anti-bullismo indicandoli come i loro simboli preferiti di compassione e sostegno. Di seguito si possono vedere i due gruppi preferiti di emoji.
Da oggi le immagini saranno disponibili sulle piattaforme dei social media di Vodafone e della Fondazione Vodafone come parte di una campagna di raccolta fondi. La Fondazione Vodafone annuncia che contribuirà a raccogliere fondi per ONG anti-bullismo donando 14 centesimi per ogni retweet di Twitter o “like” pubblico su Facebook simile all’immagine di Vodafone degli emoji #BeStrong.
La prima a lanciare l’idea in Vodafone di un ‘emoji di sostegno’ è stata l’ambasciatrice anti-bullismo Monica Lewinsky, che è stata consulente dell’iniziativa, e che ha lavorato insieme ad esperti di semiotica (che studiano segni, simboli, il loro uso e interpretazione), ONG anti-bullismo inclusa la “The Diana Award”, “ENABLE”, un progetto dell’Unione Europea per aiutare nella lotta contro il bullismo e il Professor Dacher Keltner dell’Università di Berkeley – lo psicologo che ha fornito la propria consulenza nella creazione dei personaggi del fil della Pixar “Inside Out”.