Sull’operazione di acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom Il Corriere del Ticino ha intervistato Christoph Aeschlimann. Il Ceo della compagnia telefonica svizzera è convinto della bontà dell’operazione che diventerà effettiva nel primo trimestre del prossimo anno, fatte salve le autorizzazioni delle autorità coinvolte.
La nuova entità sarà un player convergente e Fastweb può contare su una crescita del 50% in termini di ricavi e EBITDA negli ultimi 10 anni.
L’operazione consentirà sinergie e non avrà alcun impatto sui dipendenti in Svizzera, ha detto il Ceo, che non ha fatto dichiarazioni in questo senso sull’Italia.
All’annuncio dell’intesa con Vodafone in Svizzera ci sono state reazioni politiche critiche all’operazione visto che la Confederazione rimane comunque il primo azionista di Swisscom. Perché avete pensato proprio a Vodafone Italia che per la casa madre inglese non è più redditizia?
«Stiamo espandendo la nostra presenza in Italia, dove operiamo con successo con Fastweb dal 2007. Negli ultimi dieci anni, Fastweb è cresciuta di oltre il 50% in termini di clienti, fatturato ed EBITDA rettificato e si è affermata come fornitore leader nel quarto mercato europeo della banda larga. Vodafone Italia è un operatore di rete mobile di qualità con un’ampia base di clienti. Le due aziende si completano perfettamente. Combinando i punti di forza di Fastweb nel settore della rete fissa con la posizione di leadership di Vodafone Italia nella telefonia mobile, la nuova società porterà molti vantaggi ai consumatori italiani, alle imprese e al Paese».
Questa acquisizione attraverso Fastweb, vostra partecipata in Italia, ne porterà delle altre in futuro? In fondo i limiti del mercato svizzero spingono per forza a guardare altrove.
«Il focus sul mercato svizzero rimane invariato, con continui ed elevati investimenti in innovazione, servizi di prima classe e infrastrutture di nuova generazione. Gli attuali obiettivi di espansione della rete, come la copertura in fibra ottica del 75-80% entro il 2030, rimangono quindi invariati. In Italia, nei prossimi anni ci concentreremo sulla fusione tra Fastweb e Vodafone Italia».
Fastweb è stata pioniera della fibra ottica in Italia. L’acquisizione di Vodafone è un modo per capitalizzare questo investimento entrando anche nel mercato italiano ed europeo dei servizi di telefonia mobile?
«La logica industriale di questa operazione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia sono una combinazione ideale per creare un alto valore aggiunto per tutte le parti coinvolte. I clienti privati e commerciali beneficeranno di un’offerta completa. Questo rafforza la posizione di Fastweb in Italia e allo stesso tempo rafforza Swisscom nel suo complesso, permettendoci di continuare a fare investimenti significativi».
Gli utenti della telefonia mobile svizzeri sono gli unici in Europa a pagare ancora il roaming, a meno di non avere abbonamenti speciali. Con l’acquisizione di Vodafone Italia cambierà qualcosa per gli abbonati Swisscom?
«La maggior parte dei clienti Swisscom ha un abbonamento che include il roaming. Ci sono anche ottimi pacchetti dati che possono essere acquistati a prezzi interessanti. L’operazione in Italia non ha alcun impatto sugli abbonamenti di telefonia mobile in Svizzera».
Swisscom sul marchio in Italia. “Non abbiamo ancora deciso”
Dopo l’acquisizione, l’azienda di comunicazione non ha ancora deciso con quale marchio si presenterà. Il Ceo di Swisscom: “Abbiamo abbastanza tempo per esaminare la questione in dettaglio e stabilire come procedere in seguito”.
Swisscom non ha fretta di stabilire con quale marchio si presenterà in Italia dopo l’acquisizione delle attività locali di Vodafone e la fusione di queste unità con Fastweb, operatore della penisola già controllato dal gruppo elvetico. “Non abbiamo ancora deciso”, ha dichiarato il Ceo di Swisscom, Christoph Aeschlimann, in un’intervista rilasciata all’agenzia finanziaria Awp. “Abbiamo abbastanza tempo per esaminare la questione in dettaglio e stabilire come procedere in seguito”. Il tema deve essere affrontato con molta attenzione, ha sostenuto il 45enne. “Ci vuole molto tempo per affermare un marchio: presumo che la decisione in merito sarà più orientata alla lentezza che alla velocità”.
In base ai termini dell’intesa con Vodafone, Swisscom potrà continuare a usarne il nome per cinque anni. Inoltre con l’operazione ha acquisito anche il marchio secondario Ho, già radicato sul mercato: questo continuerà a esistere, ha fatto sapere Aeschlimann. “Abbiamo anche il marchio Fastweb, che è molto conosciuto: in questo senso, non abbiamo necessariamente bisogno di un nuovo marchio se non possiamo più usare Vodafone”.
Secondo le informazioni fornite da Swisscom, Fastweb e Vodafone si completano molto bene. Fastweb realizza l’87% del suo fatturato con la rete a banda larga e il 13% con la telefonia mobile, mentre per Vodafone Italia le proporzioni sono invertite: la filiale del colosso inglese genera due terzi dei ricavi con la telefonia mobile e poco meno di un terzo con la rete fissa.
Insieme, Fastweb e Vodafone raggiungono una quota di mercato del 31% nella rete fissa e del 26% nella telefonia mobile in Italia. C’è ancora margine di miglioramento nella più recente tecnologia mobile 5G, dove Vodafone ha raggiunto una copertura del 68%. “Vogliamo continuare l’espansione del 5G”, ha affermato Aeschlimann.
In termini di giro d’affari le due società insieme sono il numero due con 7,3 miliardi di euro dietro a Tim, che dovrebbe generare 9,2 miliardi a seguito del previsto scorporo della rete. Se si considera l’utile operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) Vodafone e Fastweb sarebbero addirittura davanti a Tim: 2,4 miliardi di euro contro 1,8 miliardi.
Leggi anche: Vodafone-Swisscom: le autorità di controllo coinvolte e la tutela del lavoro