Vodafone Italia taglia la testa alle polemiche sulla fatturazione a 28 giorni, e con una mossa anticipa la scure del Governo, quella dell’Agcom e pure la concorrenza annunciando, per bocca dell’amministratore delegato Aldo Bisio, il rapido ritorno alla fatturazione a 30 giorni. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ad di Vodafone Italia fa sapere che rapidamente la società intende tornare al vecchio regime di fatturazione, anticipando così ‘sua sponte’ senza aspettare l’evolversi degli eventi i provvedimenti in cantiere in Manovra da parte del Governo e dell’Agcom, dopo le polemiche degli ultimi mesi in relazione alla fatturazione a 28 giorni osteggiata dal ministro Carlo Calenda e dall’Autorità di via Isonzo.
“Nell’aprile del 2016 abbiamo ridotto il ciclo di fatturazione e nei fatti aumentato i prezzi. Era un’operazione legittima in un sistema di mercato liberalizzato, dove i prezzi sono tra i più competitivi d’Europa. Alla luce dell’attenzione posta dal Governo e dalle Autorità, ci siamo resi conto che abbiamo sottovalutato un elemento importante che ci lega ai clienti, la trasparenza. Abbiamo dunque deciso che ritorneremo al ciclo di fatturazione precedente. Sono investimenti ingenti, abbiamo avviato i lavori, e lo faremo rapidamente” ha detto Aldo Bisio al Corriere della Sera, chiudendo un’ampia intervista sul 5G e sui 90 milioni di investimenti dell’azienda per la sperimentazione sul nuovo standard in atto a Milano, dove Vodafone Italia si è aggiudicata le frequenze in banda 3.7 Ghz per la sperimentazione pilota del Mise.
La mossa di Vodafone Italia, in nome della “trasparenza” tariffaria, è in linea con le richieste del Governo e di Agcom. Anche i competitor saranno quindi costretti a questo punto ad adeguarsi. Vodafone Italia peraltro risponde in modo indiretto anche alle accuse di “scarsa trasparenza” degli operatori italiani avanzate nei mesi scorsi da Xavier Niel, amministratore delegato di Iliad, l’operatore low cost che entro fine 2017 o inizio 2018 arriverà sul nostro mercato con proclami bellicosi in termini tariffari.
Resta da capire quando esattamente Vodafone Italia intende riportare la fatturazione a 30 giorni, se la retromarcia vale per fisso e mobile e se implicherà anche il taglio del surplus della tredicesima mensilità. Agcom ha quantificato in un aumento annuo dell’8,6% il costo della tredicesima connessa alla fatturazione a 28 giorni. Con il ritorno a 30 giorni gli aumenti saranno spalmati su 12 mensilità?
C’è da dire che anche altri operatori hanno già depositato gli impegni sulla fatturazione in Autorità dopo l’intervento dell’Agcom.
La vicenda sulla fatturazione a 28 giorni sta animando il dibattito pubblico da quando l’Agcom (relatore il commissario Francesco Posteraro) ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto della cadenza mensile delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche. “La fatturazione a 28 giorni determina, nella sostanza, un aumento dei prezzi dell’8,6% su base annua”, ha commentato, il 14 settembre scorso, il commissario Posteraro, che poi ha aggiunto: ”Gli operatori hanno ovviamente la facoltà di aumentare i prezzi. Devono farlo, però, in maniera chiara e trasparente, per consentire agli utenti di averne piena consapevolezza. Agcom dubita che questo sia avvenuto”.
La replica degli operatori telefonici associati in Asstel è giunta il giorno dopo l’annuncio dell’avvio del procedimento sanzionatorio: “È in gioco la libertà d’impresa, la delibera Agcom è priva di fondamento”, e l’associazione ha presentato ricorso al Tar del Lazio che si esprimerà a febbraio.