L'impasse

Vivendi verso accordo con Agcom per discesa sotto il 10% in Mediaset

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Prende corpo l’ipotesi blind trust per il 20% delle quote Mediaset detenute da Vivendi. Mercoledì prossimo la proposta al vaglio del Consiglio Agcom.

Vivendi sarebbe prossima ad un accordo con Agcom per ridurre la sua quota in Mediaset sotto il 10%, trasferendo in un blind trust una quota pari circa al 20% del capitale che detiene nel Biscione, incompatibile con la contemporanea quota del 24% detenuta in Tim.

Prende corpo l’ipotesi blind trust

Secondo fonti citate da Reuters e Ansa, il piano definitivo di Vivendi per ottemperare alla richiesta Agcom dello scorso 19 aprile, che impone al gruppo francese di scendere sotto il 10% in Tim (di cui è primo azionista con il 24%) o Mediaset (di cui è secondo azionista con il 28,8% alle spalle di Fininvest) per risolvere la sua posizione dominante illegale nel mercato dei media e delle Tlc italiane, è atteso negli uffici dell’Autorità in tempo utile per il prossimo consiglio Agcom fissato il 13 settembre, che analizzerà la proposta preliminare di accordo per superare la posizione di “influenza notevole” che Vincent Bollorè esercita sulla tv italiana.

Vivendi avrà comunque un anno di tempo, fino al 19 aprile del 2018, per mettere in pratica il piano, pena il rischio di una multa fino al 5% del fatturato pari a circa 540 milioni.

Una prima proposta di accordo da parte di Vivendi era arrivata sul tavolo dell’Autorità lo scorso 19 giugno, ma non aveva passato il vaglio dell’Autorità.

 

Nuovo ad di Tim entro fine mese

Il negoziato di Vivendi con Agcom su Mediaset si intreccia con l’atro dossier aperto del gruppo francese in Italia, quello in Tim, alla ricerca di un nuovo amministratore delegato che riempia la casella lasciata vuota da Flavio Cattaneo e ricoperta ora da Arnaud de Puyfontaine, che è anche presidente di Tim nonché Ceo di Vivendi.

Le ricerche proseguono e il nuovo ad di Tim dovrebbe arrivare entro la fine di settembre anche se non si esclude una scelta interna, che secondo il Sole 24 Ore potrebbe ricadere sul neo Direttore Operativo Amos Genish, ex Chief Convergnce Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del Gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione. Fra i papabili, secondo altre voci di mercato, ci sarebbero anche Franco Bernabè e il vice presidente Giuseppe Recchi, che peraltro detiene le deleghe sulla rete per ragioni di sicurezza.

Joint venture Canale+ in stand by

Ad ogni modo, Genish sarà certamente una figura chiave nel progetto di costituzione in Italia della joint venture di Tim con la pay tv di Vivendi Canal+, per il lancio della nuova pay tv paneuropea Canale+, che secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, dovrebbe vedere Tim all’80% e Vivendi al 20% con investimenti complessivi per il lancio di 100 milioni.

Il progetto Canale+ sarebbe al momento è in stand by, in attesa appunto del responso Agcom sul piano di Vivendi per scendere in Mediaset (mercoledì 13 settembre probabilmente ne sapremo di più) e in attesa della chiusura dell’istruttoria aperta dal Governo sull’utilizzo della golden power sul controllo di Tim, prevista per il 19 settembre.

Scontro con Mediaset

Vivendi deve inoltre fare i conti anche con la maxi richiesta di risarcimento danni da parte di Mediaset, si parla di 3 miliardi di euro, per la mancata acquisizione di Premium a luglio del 2016 e la scalata “ostile” a Mediaset che a dicembre ha portato Vivendi alla soglia del 30% nel Biscione, per la quale Vincent Bollorè e Arnaud De Puyfontaine sono indagati per insider trading.

Infine, la Consob ha aperto un fascicolo sul controllo effettivo di Tim da parte di Vivendi, che peraltro continua a sostenere di non esercitare il controllo della compagnia.

  

Vivendi invita Mediaset in Canale+?

Intanto dietro le quinte proseguono i contatti fra Vivendi e Mediaset per raggiungere un accordo onorevole per le parti in causa. Negli ultimi giorni, è emersa l’ipotesi che Vivendi abbia invitato Mediaset a partecipare alla joint venture con Tim per la costituzione di Canale+. Una mossa che consentirebbe al Biscione di conferire Premium nella nuova entità, prendendo nel contempo parte all’asta per l’assegnazione dei diritti della Serie A 2018-2021 prevista in autunno.

Insomma, un bel ginepraio per Vivendi in Italia, ma prima di tutto la priorità vera sembra quella di risolvere il muro contro muro su Mediaset, visto che le strategie a lungo termine del gruppo francese riguardano Tim e la volontà di riportare la compagnia Tlc italiana ai fasti di una volta.

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