Il punto

Vivendi-Tim, Governo verso il golden power. Amos Genish fra Sud America e Canale+

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Il ministro Calenda preannuncia entro ottobre le prescrizioni del Governo su Sparkle. Tim annuncia ricorso contro la pronuncia del comitato di governo sul golden power, mentre c’è attesa per le prossime mosse del nuovo Ad Amos Genish.

Dopo il via libera all’iter sanzionatorio nei confronti di Tim per la mancata notifica al Governo dell’assunzione del “controllo di fatto” nel gruppo italiano (che nega l’addebito, così come Vivendi), arriverà entro ottobre la decisione di Palazzo Chigi sull’esercizio dei poteri speciali (golden power) nei confronti degli asset strategici dell’azienda, fra cui Telecom Sparkle, la società che gestisce i cavi sottomarini della compagnia Tlc italiana. Lo ha precisato in un’intervista al Sole 24 Ore il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, favorevole all’imposizione di prescrizioni (“equilibrate e non punitive”) sugli asset strategici per la sicurezza nazionale, anche se per il momento “non ci sono trattative con la società” anzi “non ci sono proprio contatti di alcun tipo” per quanto riguarda la rete di accesso dell’azienda.

Tim non ci sta

Contatti che tuttavia proseguono a distanza, con Tim che venerdì scorso ha ribadito la sua posizione: “non sussisteva alcun obbligo di notifica, non avendo mai adottato alcuna delibera, atto o operazione che avesse per effetto una modifica della titolarità, del controllo o della disponibilità della rete di comunicazioni elettroniche oggetto delle norme di legge in materia di golden power, rete che è quindi rimasta sempre nella piena titolarità, controllo e disponibilità di Tim”.

Da questo punto di vista, “alcun rilievo assume l’asserita acquisizione del controllo di Tim da parte di Vivendi, con riguardo alla quale, ferme restando le autonome valutazioni circa la sussistenza dello stesso, è utile ricordare che nessun onere di notifica è previsto in caso di trasferimento del controllo verso un soggetto comunitario”.

Tim fa inoltre presente che “a oggi nessuna sanzione è stata irrogata da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che eventuali provvedimenti in tal senso verranno assunti solo all’esito del procedimento amministrativo avviato dall’autorità al riguardo con la decisione di ieri (giovedì 29 settembre il responso del comitato di Governo sul golden power ndr). La società, coerentemente con i propri interessi, “continuerà a far valere le proprie argomentazioni nelle sedi competenti, certa di avere agito nel pieno rispetto delle norme”.

Investimenti stranieri 

Per quanto riguarda il ruolo di Vivendi in Tim, nel corso di un convegno il vice presidente Giuseppe Recchi ha poi ribadito la posizione del gruppo: Siamo un’impresa oggetto di investimenti stranieri. Il nostro azionista di riferimento è straniero, questo viene spesso visto come attacco al Paese quando invece abbiamo bisogno di capitali per la nostra strategia”.

Sud America e pay tv 

Intanto, dopo la nomina del nuovo Ad Amos Genish, cresce l’attesa per capire quali saranno le prossime mosse di Tim, sempre più a trazione Vivendi. Particolare attenzione al Sud America, dove Genish è di casa dopo l’esperienza ai vertici di GVT e Vivo, e alla nuova joint venture fra Timvision e Canal+ ( si dovrebbe chiamare Canale+), altro terreno di casa per il nuovo Ad già Chief convergence officer di Vivendi.

C’è ancora spazio di manovra per un riavvicinamento con Mediaset in nome dei diritti della Serie A?

Per ora il Biscione non ha ricevuto nessuna proposta a partecipare alla nuova joint venture. Con l’arrivo al timone di Genish cambierà il vento?

Vedremo.

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