Il braccio di ferro fra Vivendi e il Governo italiano su governance e rete Tim – e a cascata il quadro di incertezza che aleggia da tempo sulle industry delle Tlc e dei Media in Italia – continua dopo la giornata topica di ieri, nella quale il Cda della compagnia italiana ha “proceduto all’unanimità a cooptare in Consiglio di Amministrazione Amos Genish e a nominarlo Amministratore delegato conferendogli deleghe esecutive”, si legge nella nota dell’azienda. Il Cda ha inoltre conferito al vice presidente Giuseppe Recchi la responsabilità organizzativa della funzione Security preposta – fra l’altro – al presidio di ogni attività e asset rilevante ai fini della sicurezza e della difesa nazionale all’interno di Tim e delle altre società italiane del Gruppo (in particolare: TI Sparkle e Telsy, asset considerati strategici a Palazzo Chigi). Visibilmente soddisfatto il presidente esecutivo di Tim e Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, secondo cui Genish è “un grande capo, con una grande esperienza nelle telecom”.
Palazzo Chigi avvia iter per la multa
L’insediamento di Genish al timone di Tim arriva mentre a Palazzo Chigi il comitato chiamato a decidere sull’esercizio dei poteri speciali (gloden power) ha chiuso la sua istruttoria iniziata ai primi di agosto, accertando la violazione dell’obbligo di notifica in capo a Vivendi, in merito alle operazioni di acquisizione di partecipazioni in Tim e la relativa violazione, avviando così l’iter sanzionatorio, che dovrebbe riguardare soltanto Tim e non Vivendi.
“Su Tim applichiamo regole. Come deve fare paese serio”. Risponde così, al giornalista Mediaset Dario Donato, dal suo account twitter il ministro Carlo Calenda precisando che le vicende Tim/Vivendi e Fincantieri “sono due cose separate”.
“Il procedimento per l‘eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria prevista è stato avviato nei confronti di Tim per la violazione da parte della stessa dell‘obbligo di notifica dell‘acquisto da parte di Vivendi del controllo e della disponibilità, a far data dal 4 maggio 2017, degli attivi di Tim”. Lo hanno detto ieri in serata fonti di Palazzo Chigi citate da Reuters, chiarendo quanto emerso in precedenza.
In sostanza, Tim (e non Vivendi) rischia una multa fino a 300 milioni, ma ci vorranno 120 giorni per giungere al termine del procedimento, quindi l’eventuale sanzione scatterebbe non prima di fine gennaio. Ma Tim promette battaglia, ribadendo che “non sussisteva alcun obbligo di notifica, non avendo mai adottato alcuna delibera, atto o operazione che avesse per effetto una modifica della titolarità, del controllo o della disponibilità della rete di comunicazioni elettroniche oggetto delle norme di legge in materia di golden power, rete che è quindi rimasta sempre nella piena titolarità, controllo e disponibilità di Tim”. Il gruppo assicura che continuerà a far valere le proprie argomentazioni nelle sedi competenti.
Tim Digital Telco, Sud America e la jv Tim-Canal+
Intanto, Arnaud de Puyfontaine e Amos Genish, ex Chief Convergence Officer di Vivendi, dettano la linea del gruppo: “Abbiamo una chiara visione di lungo termine: vogliamo riportare TIM ai fasti che le competono, contribuendo in maniera determinante alla digitalizzazione del Paese, alla creazione della Digital Italy, attraverso investimenti e persone. TIM deve avere una collaborazione costruttiva con le istituzioni e le autorità: creare valore per TIM vuol dire creare valore per il Paese”, ha commentato il Presidente Esecutivo Arnaud de Puyfontaine.
“È un privilegio e un onore essere stato nominato Amministratore Delegato di TIM, un’azienda che ha una grande storia e un futuro ambizioso da disegnare – ha aggiunto Amos Genish – Il nostro obiettivo è trasformare TIM in una vera Digital Telco. Il nostro programma DigiTIM si basa su alcuni principi fondamentali che si concentrano sull’offerta di una customer experience superiore, facendo leva sulla digitalizzazione per migliorare l’interfaccia con i nostri clienti; smart analytics ottenute attraverso big data per personalizzare i nostri prodotti e servizi; e l’aggiunta di video e contenuti multimediali oltre alla nostra connettività che è la best-in-class per garantire un’offerta sempre più convergente, continuando comunque a investire nella nostra copertura ultra-broadband per supportare l’evoluzione della società Gigabit”.
Fra le deleghe di Genish c’è anche “la responsabilità di definire gli assetti e tutte le responsabilità organizzative per garantire la gestione e lo sviluppo del business in Italia e Sud America”, un mercato che l’ex ufficiale dell’esercito israeliano conosce bene, avendo ricoperto in passato il ruolo di Ceo di Vivo, l’operatore brasiliano di Telefonica, dopo esser stato fra i cofondatori di GVT.
Infine, il Cda di ieri ha approvato a maggioranza il principio della creazione di una joint venture con Canal+, intesa a consentire un’importante accelerazione dei progetti di convergenza fra telco e media. La joint venture si occuperà di produzioni e co-produzioni, sia italiane che internazionali, nonché dell’acquisizione di diritti, anche sportivi.
Non è quindi esclusa la partecipazione della nuova joint venture all’asta autunnale per l’assegnazione dei diritti di Serie A per il prossimo triennio (2018-2021).