Vivendi si prepara a riorganizzare i vertici della pay tv Premium, rilevata da Mediaset ad aprile.
Come era prevedibile, in questi tre mesi Vivendi ha pensato a un possibile organigramma per poter rilanciare la tv a pagamento del Biscione, finora con conti in rosso.
Il passaggio ufficiale di Premium a Vivendi è previsto per il 30 settembre, ma sono state messe in moto una serie di operazioni, tra le quali la ricapitalizzazione della pay tv, per cui è possibile che venga anticipato.
In questo senso, il gruppo è entrato nella fase di riassetto e, secondo le indiscrezioni di Radiocor Plus, la guida operativa potrebbe essere affidata a Marc Heller, manager francese con una lunga esperienza nei media, e nella tv in particolare, e grande conoscitore del mercato italiano grazie a passate esperienze in Telepiù, di cui è stato anche chief operating officer, e Sky ma anche in 21st Century Fox sempre dell’universo Murdoch.
Sotto il profilo strategico, si punterebbe a potenziare le sinergie con Telecom Italia, di cui Vivendi è il maggiore azionista, in funzione quad play.
Dopo l’estate, l’offerta Premium-Telecom lanciata lo scorso anno, che coinvolgeva la piattaforma Tim Vision, potrebbe quindi vivere una nuova fase con il lancio di nuovi pacchetti – internet, Tv, telefonia mobile e fissa.
Vincent Bolloré, a capo di Vivendi procede velocemente verso l’obiettivo di creare una holding dei media in grado di reggere la concorrenza con i grossi broadcaster di settore come Sky o con newcomers come Netflix.
Il suo piano prevede quindi da un lato il rilancio delle attività della pay tv, puntando su Premium e Canal+ e, dall’altro, quello del prossimo lancio di una piattaforma OTT, Watch, che in autunno sbarcherà in Italia, Francia, Germania e Spagna.
Contemporaneamente Bolloré sta negoziando con gli operatori tlc per assicurarsi che il proprio contenuti possano viaggiare sulla fibra.
Sta puntando anche all’Africa e All’America Latina.
Non è un caso che anche Telecom Italia abbia imboccato decisamente la via dei media, affidandone la gestione direttamente all’amministratore delegato Flavio Cattaneo, molto vicino alle posizioni di Bolloré.