La notizia di oggi è l’operazione tra Vivendi e Telefonica per la brasiliana GVT. In base agli accordi, gli spagnoli escono da Telecom Italia, cedendo ai francesi il 5,7% delle azioni di Telecom Italia (equivalenti all’8,3% dei diritti di voto).
Ma ciò che viene da chiedersi è se questo deal cela qualcos’altro? E’ ormai noto che il Ceo di Vivendi, Vincent Bolloré, sta perseguendo una precisa strategia che è quella di dismettere gli asset telefonici per rafforzare il core business dell’azienda che è quello relativo ai media. Ricordiamo che Vivendi controlla la prima pay tv francese, CanalPlus, e la sua intenzione è di allargare la sua presenza in Europa, essendo al momento presente solo in Francia e Polonia, dopo l’uscita dalla Spagna. L’Italia, questo lo sappiamo bene, fa gola da tempo a Vivendi dove vorrebbe ramificare le proprie attività, rientrando dopo l’esperienza di TelePiù, che nel 2002 si fuse con Stream per dar vita a Sky Italia.
Come spiegare allora la recente operazione con Telefonica?
Forse l’accordo con gli spagnoli di Alierta prevedrà pure la futura cessione della quota dell’11% in Mediaset Premium di cui già si parla?
Ricordiamo che Bollorè prima di finalizzare l’accordo con Telefonica per Telecom Italia aveva parlato dell’investimento come di qualcosa di meramente ‘opportunistico’.
Questo ci potrebbe far pensare che voglia comprare oggi per poi rivedere domani a un prezzo migliore. Mossa che gli consentirebbe di fare cassa e levarsi dall’azionariato di una società che sui contenuti ha già un accordo molto forte con Sky Italia.
Il prossimo step sarebbe quindi Premium?
Forse sì.
Del resto Mediaset è alla ricerca di un super partner per dare una svolta internazionale alla sua pay tv che oggi, dopo l’operazione con Telefonica, vale 900 milioni di euro. E sta anche trattando con Vivendi che ha già eseguito la due diligence sui conti del gruppo.
Un accordo che, visto anche il recente lancio di Sky Europe, consentirebbe alle due aziende di allearsi su un mercato che sta velocemente tendendo al consolidamento e che deve fare i conti con l’avanzata delle web company come Netflix.
Per saperne di più, bisognerà aspettare le prossime mosse di Bolloré che potrebbero non essere immediate (la finalizzazione dell’accordo con Telefonica è prevista per la fine del primo semestre 2015, ndr) e nel frattempo anche Mediaset si è data più tempo, rinviando ogni decisione a fine anno.