Il mercato europeo dell’audiovisivo è in grande fermento. Nei prossimi mesi tante altre novità potrebbero essere annunciate dopo le ultime che in modo particolare hanno visto l’ingresso in Italia di Vivendi capeggiata da Vincent Bolloré che, dopo essere entrata in Telecom Italia ed esserne diventata il principale azionista, ha acquistato la pay tv Premium da Mediaset.
Adesso è sempre Vivendi che vuole tenere le fila e, dopo aver rilevato l’editore di videogiochi per mobile Gameloft e predisposto il lancio di una piattaforma di servizi streaming in Francia, Germania, Italia e Spagna, si prepara a una nuova e interessante operazione con l’operatore tlc francese Orange (ex France Télécom).
Mediaset punta al polo internazionale
Mediaset spinge intanto verso l’internazionalizzazione e pensa a un polo con Vivendi.
Lo ha confermato Piersilvio Berlusconi alla presentazione dei palinsesti Mediaset, precisando che il gruppo si intende concentrare sulla tv generalista che è da sempre il suo core business e sta pensando anche ad acquisizioni di canali free in Europa, precisamente Francia, Germania e UK.
Il tutto, dice il vicepresidente del Biscione, sarà definito la prossima primavera. Intanto si attende il closing dell’operazione con Vivendi dopo l’ok dell’Antitrust, atteso per settembre.
Ecco perché Vivendi si avvicina a Orange
L’aspetto però più interessante in questo momento, è il possibile accordo tra Vivendi e Orange. Secondo indiscrezioni, nelle ultime settimane ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Bolloré e l’Ad di Orange, Stephane Richard. In ballo forse uno scambio azionario che porterebbe Vivendi a ottenere il 4% di Orange in cambio del 10% di Telecom Italia.
Tra i temi sul tavolo, la possibilità di includere in un solo pacchetto i giochi di Gameloft con quelli dell’operatore di tlc, un possibile scambio di contenuti di Canal+ sul mercato africano in cui Orange è ben insediata, in paesi come la Costa d’Avorio, Senegal, Marocco e il Camerun.
L’attività media di Orange
L’obiettivo è quindi un avvicinamento con lo scopo di un allargamento ai Paesi del Mediterraneo. Orange conta 7,6 milioni di famiglie abbonate alla sua pay Tv in Europa, stato agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo.
Orange è un altro esempio di un operatore tlc che si è spostato decisamente verso il settore audiovisivo.
Oltre a essere attivo sul mercato europeo delle tlc (compresa la Moldova), Orange è anche molto presente in Africa e Medio Oriente.
In Francia, è uno dei principali player con offerte di IPTV e servizi satellitari per 6,4 milioni di case (24% delle pay -TV homes). Nel 2009 ha anche creato i canali televisivi Orange Cinéma Séries. Al momento questi sono OCS Max, OCS City (HBO content), OCS Choc e OCS Géants.
I canali sportivi sono stati chiusi nel 2012 dopo che BeIN Sport ha preso i diritti tv dei maggiori eventi.
C’è poi Orange Studio, creata nel 2007, che si occupa di coproduzione e acquisizioni di film francesi ed europei.
Facile capire che tra Vivendi (13 milioni di pay-TV homes in Europa) e Orange possono svilupparsi interessanti e potenti sinergie.
Bolloré può mettere in campo Canal+ e Premium oltre al servizio online CanalPlay.
Canal+ era presente, oltre che in Francia, anche in Polonia, Scandinavia, Spagna e Belgio, ma è stata costretta a cedere le attività non francesi (con l’eccezione della Polonia) durante la crisi finanziari di Vivendi nel 2000.
Oggi è molto presente in Africa e Vietnam. E sembra che sia propri lì che voglia rafforzarsi, magari aiutata da Orange.