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Vivendi: ‘Ora troppo occupati per pensare a Mediaset’

Vivendi

Vivendi è “troppo occupata” con altri progetti per avviare negoziati con Mediaset per la pay tv Premium. E’ quanto dichiara una fonte vicina alla media company francese riguardo alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni che parlavano di fitte trattative tra le due aziende e che avevano fatto volare in Borsa il titolo di Mediaset.

“Vivendi è troppo occupata su altri fronti per avviare trattative con Mediaset”, ha ribadito la fonte a margine del Mobile World Congress di Barcellona.

Anche Mediaset ha negato operazioni all’orizzonte: “Nessuna trattativa in corso“, ha detto una fonte del gruppo, precisando “Non sono mai stati interrotti gli ottimi e abituali contatti con Vivendi, come con altri operatori del settore”.

L’Italia resta però una priorità nella strategia di Vivendi che continua a rafforzarsi anche in Telecom.

Il gruppo guidato da Vincent Bolloré, tra il 16 e il 19 febbraio, ha, infatti, acquistato 190,2 milioni di azioni ordinarie Telecom Italia, pari a circa l’1,4% del capitale, per 161,4 milioni di euro. Con queste operazioni, comunicate attraverso l’internal dealing, il gruppo francese sale dal 21,39% al 22,79% circa in Telecom.

Il nostro Paese rappresenta un importante avamposto per Vivendi che punta a diventare la prima media company del sud d’Europa.

La strategia è di offrire contenuti di qualità, specie quelli sportivi come testimonia l’accordo commerciale raggiunto in Francia con la qatariota BeIN Sport.

E in Italia la società appare interessata anche a Cattleya che ha prodotto diversi film e serie di successo negli ultimi anni, come Romanzo Criminale o Gomorra.

Vivendi si trova davanti un competitor molto forte come Sky Europe. Per questa ragione, secondo gli analisti, un accordo con Premium sarebbe molto interessante e avrebbe senso strategico.

La figura chiave di questi possibili negoziati potrebbe essere il finanziare franco-tunisino Tarak Ben Ammar che siede nel Consiglio di sorveglianza di Vivendi, oltre ad essere amico della famiglia Berlusconi e grande conoscitore del mercato audiovisivo dell’Italia e del Nord Africa dove il gruppo francese ha forti interessi.

L’operazione su Premium sarebbe complementare al rilancio di Canal+ in Francia. Costruire un player europeo nella pay tv permetterebbe al gruppo di ampliare la base abbonati e ammortizzare meglio i costi dei propri contenuti premium.

In un comunicato pubblicato il 18 febbraio in occasione della presentazione del bilancio annuale, Vivendi non ha celato il proprio desiderio “di investire nel sud d’Europa, mercato con cultura e radici latine come le proprie”.

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