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Vivendi-Mediaset, si allontana l’ipotesi di un accordo sui diritti della Serie A

Sembra che la pace fra Vivendi e Mediaset non arriverà grazie ai diritti della Serie A. Oggi il Sole 24 Ore scrive che la joint venture fra Tim e Canal+ non ha al momento sul tavolo l’acquisizione di diritti sportivi visto che il capitale di 50 milioni di cui dispone non sarebbe sufficiente a partecipare all’asta.

Lo stesso presidente di Tim e Amministratore delegato di Vivendi Arnaud De Puyfontaine, in una recente intervista, non ha citato il calcio e nemmeno i diritti sportivi fra le priorità della nuova joint venture, che si pone invece come grande polo europeo dei media, per contrastare “l’invasione” delle produzioni americane dei player Usa come Netflix e Amazon.

Sembra così sfumare l’ipotesi, circolata negli ultimi mesi, secondo cui la pace fra Vivendi e Mediaset sulla mancata acquisizione di Premium da parte dei francesi potesse passare dall’invito a Mediaset nella nuova joint venture Tim-Canal+.

Tanto più che i tempi dell’asta per i diritti della serie A per il triennio 2018-2021, prevista entro l’autunno, sono incerti e potrebbero slittare anche al 2018 visto che il prossimo campionato comincia in agosto. C’è poi da aggiungere che non più tardi della scorsa settimana Gina Nieri, consigliera di amministrazione di Mediaset, ha detto che il Cda non ha ricevuto alcun invito da parte di Vivendi ad entrare nella joint venture e che lo scontro fra le parti resta in mano agli avvocati.

Il prossimo appuntamento fra Vivendi e Mediaset è il 19 dicembre in Tribunale a Milano. Il risarcimento complessivo richiesto da Mediaset e Fininvest per la mancata acquisizione di Premium e – la successiva scalata francese al capitale del Biscione nell’aprile dello scorso anno (il prezzo pattuito era 760 milioni di euro) – è di 3 miliardi.

La scorsa settimana Mediobanca, dopo Sole 24 Ore e Bloomberg, ha calcolato in 700 milioni di euro il valore della transazione stragiudiziale con cui Vivendi potrebbe chiudere la lite su Premium con Mediaset, Fininvest e RTI per la mancata acquisizione della pay tv. Altre fonti parlano di una forchetta compresa fra 400 milioni e un miliardo.

Sabato scorso l’ad di Mediobanca Alberto Nagel ha detto che spera in un accordo fra Mediaset e Vivendi, che peraltro è azionista di Mediobanca. Nagel ha poi aggiunto che non c’è motivo per criticare Vivendi per la quota che detiene in Tim visto che “non c’è mai stata la coda” per investire nel gruppo italiano.

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