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Vivendi-Mediaset? Per il Financial Times il vero vincitore è Netflix

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Fra i due litiganti il terzo gode. Nel caso del conflitto pluriennale fra Vivendi e Mediaset, che si è chiuso da pochi giorni, il terzo a uscirne vincitore è stato Netflix.

Fra i due litiganti il terzo gode. Nel caso del conflitto pluriennale fra Vivendi e Mediaset, che si è chiuso da pochi giorni, il terzo a uscirne vincitore è stato Netflix. Questa la tesi del Financial Times, che oggi in un commento alla pace scoppiata fra i due gruppi televisivi dopo 5 anni di conflitto, scrive testualmente che l’unico e il solo vincitore è stata la streaming company americana.  

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Il conflitto fra Vivendi e Mediaset assomiglia ad una telenovela, in stile Dinasty. Berlusconi e Bollorè erano le star. L’ultima puntata è andata in scena lunedì e la serie si è chiusa con una tregua.

Mediaset ha vinto la pace

Vivendi si è impegnata a cedere il grosso del 29% che detiene nel Biscione nel giro di 5 anni. Ma in realtà, secondo il Financial Times, entrambe le parti possono considerarsi sconfitte.

La lite è cominciata nel 2016, quando Vivendi si tirò indietro all’ultimo momento dall’acquisizione di Premium. Se l’operazione fosse andata in porto, due dei principali gruppi media europei si sarebbero alleati formalmente, con uno scambio azionario, per combattere fianco a fianco contro il nemico comune, vale a dire quei servizi americani di streaming come Netflix che sempre più dominano il mercato.

Ma dopo la rottura, Bollorè ha rastrellato le quote di Mediaset ed è stato bloccato dall’Agcom sulla soglia dell’Opa obbligatoria. Ciò non toglie, che nonostante il congelamento della quota del 19% detenuto in Mediaset abbia bloccato la fusione delle attività spagnole del gruppo nel 2019. In altre parole, Vivendi è riuscita a sabotare il progetto paneuropeo di Mediaset (MediaForEurope), che ora potrebbe nuovamente ripartire con lo spostamento della sede in Olanda e la possibile partecipazione della tedesca ProSiebenSat.1.

Cinque anni persi

Detto questo, sottolinea il Financial Times, si sono persi 5 anni dietro le risse dei due tycoon. I grandi player dello streaming americano nel frattempo hanno superato i broadcaster televisivi europei. La televisione lineare oggi è ridotta ad un mercato di nicchia riservato a pubblicitari molto bravi a creare valore da un business che sta diminuendo. Il titolo Mediaset ha perso il 30% del suo valore da quando è cominciata la guerra con Vivendi. Dal canto suo, il business di Vivendi si è sostenuto grazie a Universal Music, rivitalizzata dallo streaming.

Il futuro incerto del mercato televisivo non impedisce ai due litiganti di contendersi M6, un canale francese di proprietà di RTL.

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