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Vivendi-Mediaset, istruttoria Agcom entro il 21 aprile ma l’udienza in Tribunale slitta a ottobre

L’Agcom assicura che rispetterà i termini dell’istruttoria aperta a dicembre per verificare se la scalata di Vivendi a Mediaset sia o meno in linea con quanto previsto dal Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) sul controllo incrociato nel settore dei media e delle Tlc, visto che Vivendi è anche primo azionista di Telecom Italia. Detto questo, la lite fra i due gruppi andrà comunque per le lunghe. La prossima udienza in Tribunale fra il Biscione e il gruppo francese sul caso Premium, per il quale il Biscione ha chiesto un risarcimento danni per 1,5 miliardi, è aggiornato molto in là nel tempo, dopo l’estate, esattamente il 24 ottobre.

Istruttoria Agcom

Intanto, oggi all’Agcom sarà sentito il Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, mentre i vertici di Mediaset saranno sentita dall’autorità la prossima settimana. “Rispetteremo le tempistiche: i termini scadono il 21 aprile ed entro quella data saremo pronti a decidere”, ha detto oggi il Commissario Agcom Antonio Nicita sul pronunciamento dell’Autorità in merito all’istruttoria aperta a dicembre per valutare se la presenza di Vivendi sia nel capitale di Telecom Italia (circa il 25%) sia in quello di Mediaset (30%), sia compatibile con la legislazione vigente. La decisione, che farà giurisprudenza in materia, darà anche le basi ai contendenti per poter trovare un eventuale accordo.

Nicita, scrive l’Ansa, ha confermato l’incontro che si terrà oggi alle in Agcom con i vertici di Vivendi e che la prossima settimana toccherà a quelli di Mediaset. “Quella di oggi non è un’audizione, ma un incontro fuori dalle procedure, in cui i vertici aziendali illustreranno al consiglio quanto hanno già anticipato agli uffici”, ha spiegato il commissario.

Interpellato sul tema, il presidente dell’Agcom, Marcello Cardani, non ha voluto commentare dicendo solo che non si esprimerà in alcun modo sull’argomento “prima dei prossimi 10-15 giorni”.

Udienza in Tribunale

La disputa legale andrà comunque per le lunghe, come previsto, lasciando così nel limbo il futuro della pay tv italiana che doveva passare ai francesi, sulla cui valutazione si è consumata la rottura che al momento sembra insanabile, anche se i prossimi mesi serviranno appunto per legge a verificare se ancora ci sono spazi per conciliare. Ma sarà dura viste le continue schermaglie fra le parti.

Se nel frattempo Mediaset e Vivendi troveranno un accordo, il contenzioso procederà affrontando il merito della questione, cioè il mancato rispetto del contratto sulla cessione di Premium rotto a luglio dal gruppo francese che fa capo a Vincent Bollorè. Altrimenti i tempi del procedimento saranno ancor più lunghi perché il Tribunale di Milano dovrà sciogliere anche il nodo sulle reciproche richieste di danni per diffamazione.

Mediaset, lite con Vivendi ‘mazzata’ da 100 milioni

Sarebbe di quasi 100 milioni il danno che Mediaset avrebbe subito nel bilancio 2016 dalla lite con Vivendi. Lo ha detto oggi l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi, che definisce il contrasto con il gruppo francese “una mazzata” che ha influito sul bilancio di un anno “difficile: una cifra precisa non c’è, ma siamo vicini ai 100 milioni di perdita”, spiega Pier Silvio Berlusconi. Quanto al rinvio a fine ottobre della prossima udienza della causa civile contro il gruppo francese, Pier Silvio Berlusconi non si dice preoccupato: “Non cambia niente, anzi la decisione di rimandare di ieri ce la aspettavamo alla grandissima e non ci danneggia”. A proposito della questione sui contenuti di Mediaset Premium Online disponibili sulla piattaforma Timvision. “con Tim non siamo in un contenzioso, ma senza fare giri di parole non stanno rispettando il contratto e una soluzione va trovata”.

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