La famiglia Berlusconi fa quadrato contro la scalata di Vivendi a Mediaset e dopo l’esposto depositato ieri sera in Agcom, che oggi ha aperto un’istruttoria, si prepara alla resa dei conti. Secondo radio mercato, c’è aria di Opa (Offerta pubblica di acquisto) sull’intero capitale di Cologno Monzese da parte del gruppo presieduto da Vincent Bollorè. Tanto più che il gruppo ha una liquidità di 2 miliardi. E ieri sera il gruppo transalpino, che punta al 30% delle quote al limite dell’Opa obbligatoria, ha già raggiunto il 25,7% delle quote e il 26,7% dei diritti di voto del Biscione iniziata la settimana scorsa dopo la tregua referendaria.
Sempre ieri sera Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e Ceo di Mediaset, ha detto che “Io, mio padre e la mia famiglia abbiamo la volontà assoluta di difendere l’azienda in tutti i modi e a ogni costo. Non arretriamo”. “Qui siamo e qui rimaniamo”, ha ripetuto riferendosi alla scalata.
“Non è una questione solo economica purtroppo”, avrebbe aggiunto ancora Pier Silvio Berlusconi, secondo quanto segnala stamattina il ‘Corriere della Sera’. “Se così fosse questa disputa sarebbe già finita, siamo solidi. E’ una questione di tecnicismi che ci impediscono di investire ancora di più nella nostra azienda. Regole discutibili”, ha concluso, “che gli scalatori strumentalizzano contro di noi”.
Intanto Silvio Berlusconi ostenta tranquillità: “molti nostri soci vogliono difendere il principio di italianità del primo gruppo di comunicazioni italiano: per questo motivo sono abbastanza sereno”. Fininvest dal canto suo detiene il 38,3% del capitale di Mediaset e non può acquistare ulteriori quote senza a sua volta lanciare un’Opa. Berlusconi scommette sulla tenuta degli azionisti, considerato che il flottante in mano al mercato è pari al 35% del capitale.
Nel frattempo, secondo quanto riferito da Reuters il Ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine sarà sentito venerdì in Consob dopo l’esposto di due giorni fa da parte di Fininvest per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate da parte di Vivendi. Nel mirino il rastrellamento “ostile” di azioni dopo la tregua referendaria.
Non è chiaro se l’incontro in Consob sarà semplicemente informale oppure se si tratti di una convocazione formale. Secondo l’Agi anche i vertici di Mediaset e Vivendi potrebbero essere ascoltati dalle autorità di borsa lo stesso giorno.
Fininvest accusa Vivendi di aver mandato volutamente a monte a luglio l’accordo sottoscritto in aprile per l’acquisizione di Mediaset Premium, la pay tv del Biscione pomo della discordia fra i due gruppi.
A guadagnare è il titolo Mediaset che dopo l’exploit di ieri continua la sua corsa rialzista anche oggi saldamente sopra quota 4 euro, ai massimi da un anno.